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Il 2023 speciale del piccolo Simone: affetto da una malattia rara, ora può camminare grazie alla terapia genica

“E’ stato un anno che ricorderò per sempre. Posso serenamente affermare che mio figlio ad oggi ha due date di nascita: quella del 22 gennaio 2020 a Catania e quella del 22 maggio 2023 a Roma”. Quest’ultima è la data in cui al Policlinico Umberto I gli è stata somministrata la terapia genica per la malattia rarissima dalla quale è affetto, ossia il deficit di Aadc.

Anno di speranza, il 2023 per il piccolo Simone, che a gennaio del 2024 spegnerà quattro candeline. A tirare le somme è suo padre Sebastiano Licciardello: “Simone, a parte influenza, sta benone. Dopo la terapia genica ha fatto passi da gigante”. Se prima la prospettiva era nessuno sviluppo motorio, oggi sta iniziando a muovere i primi passi. “Accompagnato da me o da mia moglie, cammina tranquillamente, cosa che non succedeva affatto prima dell’intervento”, racconta il papà all’Adnkronos Salute.

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Il caso di Simone ha commosso l’Italia, dopo che i suoi genitori avevano scritto una lettera accorata al premier Giorgia Meloni per chiedere aiuto affinché il bimbo potesse ricevere una terapia che già altri bambini avevano ricevuto in Francia e Germania, ma che non era ancora autorizzata in Italia. Simone era l’unico dei 16 pazienti italiani eleggibile a riceverla. Si tratta di un trattamento innovativo, in grado di modificare il corso della malattia.

Il Governo si è attivato e si è trovata una soluzione. La terapia, approvata dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema), è stato così infusa direttamente nel cervello di Simone con un intervento neurochirurgico durato otto ore, eseguito al Policlinico Umberto I di Roma, unica struttura in Italia attrezzata e autorizzata. Sono passati sette mesi da allora. E ora si vedono i primi segni tangibili.

Da adesso in poi, tra l’altro, questa opzione terapeutica non rimarrà nell’ordine dei casi eccezionali. Nel senso che, proprio nella Gazzetta ufficiale del 4 dicembre, è stata pubblicata la determina con cui l’Aifa attribuisce la rimborsabilità della terapia genica usata per Simone. Si tratta di eladocagene exuparvovec, sviluppata da PTC Therapeutics. L’attesa approvazione è dunque arrivata e potranno beneficiarne eventuali pazienti futuri.

“Le feste – racconta ancora papà Sebastiano – le stiamo trascorrendo non nel migliore dei modi, visto che da Simone ha la febbre alta, ma nel complesso questo è stato un anno che ricorderò. Il 2024 continuerà a essere un anno di scoperta, e ovviamente auspichiamo che mio figlio possa arrivare a camminare (obiettivo quasi raggiunto), e soprattutto a parlare. Qui siamo ancora molto lontani, visto che ancora non riesce a farlo, tranne per qualche vocalizzo o il classico ‘mamma’ e ‘papà’. Ma siamo speranzosi per tutte le tappe che ancora lo aspettano. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile il miracolo avvenuto su mio figlio”.

Redazione Nurse Times

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