Si è finta medico a gettone e ha guadagnato 5.400 euro per soli sei giorni di lavoro all’ospedale di Bordighera (Imperia), dove avrebbe coperto tre turni in Pronto soccorso e nel reparto di Medicina senza essere laureata e nemmeno diplomata. Una storia che ha fatto scalpore, quella della torinese Enrica Massone, reclutata dalle cooperative Curamedica (Benevento) e Igea Salute (Roma), che ora l’hanno denunciata. Falso e truffa i principali reati ipotizzati nei suoi confronti dalla Procura di Imperia.
La finta dottoressa, peraltro, non è nuova a problemi con la giustizia. Nel 2020, infatti, era finita in carcere per aver truffato alcuni migranti, vendendo permessi di soggiorno inesistenti. E appena uscita aveva ricominciato, intascando denaro da due anziani dei quali era amministratrice di sostegno.
Intercettata da Striscia la notizia, la signora Massone è parsa inizialmente riluttante nel rispondere alle domande di Alice Martinelli, inviata del tg satirico, ma poi si è sbottonata, spiegando come ha fatto a farsi assumere dalle cooperative: “Non è stato facile. Ho dovuto mandare documenti come il ‘coso’ della laurea, l’iscrizione all’Albo, l’autocertificazione… Pensavo che le cooperative controllassero, ma non l’hanno fatto. Avevano bisogno di medici e hanno preso tutti”.
Neanche le cooperative, dunque, sono esenti da colpe. “Purtroppo la signora ha prodotto documenti falsi – si difende il dottor Sebastiano Petracca, anestesista e amministratore dell’Igea Salute, pure lui intervistato da Alice Marinelli -. Quando abbiamo ricevuto parere negativo, comunque, l’abbiamo subito allontanata”. Okay, ma qualche controllo più accurato prima di assumerla non avrebbe certo fatto male.
Inutile dire che la finta dottoressa, di danni, ne ha fatti parecchi, nel pur breve periodo di servizio prestato in ospedale. Tante le visite e le diagnosi da lei effettuate, le dimissioni firmate. Per non parlare dei farmaci prescritti senza alcuna competenza in materia. Col rischio di procurare seri problemi ai pazienti. A una di loro, per esempio, ha prescritto del Bentelan, sebbene fosse allergica al cortisone.
Eppure la signora Massone non sembra rendersi conto della gravità di quanto ha fatto. Almeno fino a quando l’inviata non le chiede perché lo ha fatto. “L’ho fatto per veder se ero in grado di farlo – risponde in lacrime -. Tanta gente mi dice che non so fare niente…”. Insomma, a questa gente ha voluto dimostrare che si sbagliava. E ora dovrà affrontare le conseguenze delle proprie azioni.
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Redazione Nurse Times
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