Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del GPAIN (Gruppo Permanente Associazioni Infermieristiche Nazionali) in merito aal decreto del Ministero del 2 agosto c.a. sull'elenco delle associazioni tecnico-scentifiche delle professioni sanitarie
Il comunicato sottoscritto dalla Referente GPAIN, dott.ssa Angela Lolli, è indirizzato al Ministro della Salute, alla Presidente della FNC IPASVI, ai Presidenti delle Associazioni Infermieristiche Nazionali e a quelle aderenti al GPAIN.
Ricordiamo che GPAIN (Gruppo Permanente Associazioni Infermieristiche Nazionali) raggruppa importanti associazioni infermieristiche (AICO, AIIAO, ANOTE, AISACE, AISLEC, ANIN, ANIPIO, CNAI, CNC, GITIC).
Il GRUPPO PERMANENTE DELLE ASSOCIAZIONI INFERMIERISTICHE NAZIONALI (GPAIN) riunitosi a Milano il giorno 30 settembre 2017,
COMUNICA:
Si sono riscontrate diverse criticità riferibili agli articoli 1 e 2.
Si enunciano le principali:
Articolo 1 – Non viene data la definizione di “Società scientifica” e di “Associazione tecnico-scientifica delle professioni sanitarie”, di cui peraltro vengono poi dettagliati i requisiti che le caratterizzano.
Articolo 2, comma a) – Si vuole sottolineare che favorire l’accorpamento e l’aggregazione fra Associazioni di natura simile non comporta necessariamente ottenere una rilevanza nazionale. Inoltre, la presenza di un’Associazione in almeno 12 Regioni, come indicato nel Decreto, non assicura di certo la qualità e la competenza necessarie ad un organismo professionale.
La rilevanza nazionale deve essere vista semmai in funzione della provenienza degli iscritti sul territorio nazionale.
Articolo 2, comma b) – Nel Decreto si chiede una rappresentanza minima del 30% nella stessa disciplina o area professionale. È praticamente impossibile avere questo dato per le Associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie.
Inoltre, anche il DM n. 739 del 1994 Regolamento concernente l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’Infermiere, prevede alcune aree di formazione complementare e di esercizio professionale che, ad oggi, non sono ancora legittimate.
Quali, quindi, le aree? E quali i dati di riferimento per applicarvi il 30%? Come giungere a quantificare il numero degli infermieri presenti nelle diverse aree?
Come avere garanzie che un determinato numero di infermieri rappresenti almeno il 30% della popolazione che opera in quella specifica area vista l’estrema mobilità del personale?
È più rilevante per la tutela della salute dei cittadini avere linee guida prodotte da Associazioni presenti in tutto il territorio nazionale o linee guida elaborate da Associazioni che le possano esprimere con competenza?
Alla luce di tali riflessioni, il GPAIN chiede di inserire modifiche e/o integrazioni rispettose di quanto sopra.
Il GPAIN intende inoltre:
Il GPAIN, con tutte le Associazioni aderenti, è disponibile sin da ora a confrontarsi sull’evoluzione del decreto in oggetto e sostiene, fiducioso, l’interlocuzione della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI mirata al miglioramento dello stesso.
Redazione NurseTimes
Allegato
In scena all'Olimpiade di Parigi le gare femminili di triathlon nella Senna, mentre per il…
Sono lieta di presentare questa speciale edizione de “Le professioni sanitarie: l'evoluzione attraverso scelte etiche…
Nell’ambito dell’accesso alle cure sanitarie la salute materno-infantile risulta essere una delle aree più critiche…
Il datore di lavoro può imporre di esaurire le ferie entro dicembre? Ecco cosa dice la…
SIMG Digital Learning Center promuove il corso Ecm Fad gratuito "Accademia SIMG Vaccini", attivo fino…
La Procura di Ivrea ha chiuso l'inchiesta relativa al medico no vax Giuseppe Delicati, indagato…
Leave a Comment