Gli infermieri hanno il loro Ordine: la vittoria di tutta la categoria e non di pochi eletti

L’approvazione del Ddl Lorenzin in Senato permette di tagliare un traguardo atteso da dieci anni. Il ministro della Salute e la presidente della Federazione Ipasvi, parlano di “giornata storica”

 

ROMA – Dieci anni di attesa e cinque di percorso parlamentare: passa attraverso questi due numeri il risultato che gli infermieri italiani attendevano, appunto, da un decennio. La trasformazione da Collegio professionale a Ordine delle professioni infermieristiche, è legge: l’ultimo passo del provvedimento che porta il nome del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, è stato compiuto questa mattina in Senato.

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E, subito dopo l’approvazione, si sono susseguite dichiarazioni di soddisfazione da più parti, oltre ad una copiosa celebrazione dell’evento (perché tale deve essere annoverato) sui social. Fanno festa gli infermieri, a cominciare dalla presidente dell’ormai ex Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi, Barbara Mangiacavalli (tra poco la nuova denominazione sarà Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche) sino ad approdare al ministro Beatrice Lorenzin.

Che anche attraverso un video su facebook, a fianco della presidente del Collegio Ipasvi della provincia di Roma, Lia Pulimeno, ribadisce concetti espressi subito dopo l’approvazione del disegno di legge con il suo nome: “Oggi è una giornata molto importante per la sanità italiana e sono veramente orgogliosa dell’approvazione definitiva da parte del Senato del Ddl che porta il mio nome, perché s’introducono fondamentali novità per tutto il settore e perché si aggiunge un nuovo tassello fondamentale al percorso di riforma del sistema“.

Le nuove disposizioni trasformano gli attuali Collegi delle professioni sanitarie e le rispettive Federazioni nazionali in Ordini e relative Federazioni nazionali. Agli Ordini già esistenti dei medici-chirurghi, dei veterinari e dei farmacisti, si aggiungono così gli Ordini dei biologi e delle professioni infermieristiche, della professione di ostetrica e dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.

Contestualmente viene ridisegnata la disciplina relativa al funzionamento interno degli Ordini, risalente al 1946, e vengono inserite disposizioni finalizzate a migliorare la funzionalità degli organi, a chiarire i compiti svolti, valorizzandone in particolare il rilievo pubblico e la funzione deontologica, oltre che a favorire la partecipazione interna da parte degli iscritti.

La trasformazione del Collegio Ipasvi in Ordine professionale è “un traguardo per il quale gli infermieri hanno corso per oltre dieci anni, che conferma la crescita della professione e rende giustizia agli oltre 447mila professionisti che ogni giorno si dedicano all’assistenza dei più fragili e ai bisogni di salute delle persone” dichiara Barbara Mangiacavalli. “Oggi è una giornata storica per gli infermieri professionisti laureati e internazionalmente riconosciuti come pilastri dell’assistenza. Ora, al pari di tutte le altre professioni intellettuali, per loro ci sarà una tutela ordinistica che favorirà non solo i professionisti, ma anche per gli stessi cittadini, offrendo armi efficaci ad esempio contro l’abusivismo, che infanga l’operato di centinaia di migliaia di professionisti e pone a rischio la salute degli assistiti

”.

Quello che, però, viene salutato come un traguardo storico diventa al tempo stesso, un punto di partenza per la professione infermieristica: non basterà essere iscritto all’Ordine, ammonisce la Mangiacavalli, se poi l’iscrizione diventa un mero titolo di cui fregiarsi senza rivedere preparazione, formazione e competenza. Va introdotto un percorso di accreditamento periodico professionale e continuativo che gli Ordini posso a pieno titolo verificare. “La differenza la faranno i codici deontologici che anche grazie alla nuova legge acquisteranno maggiore rilevanza anche per il peso e le potenzialità che i nuovi Ordini avranno dal punto di vista del controllo e della loro applicazione e potranno essere aggiornati con maggiore e più regolare frequenza.

La differenza la farà l’organizzazione a livello locale che la legge rende elastica prevedendo, anche grazie ai decreti attuativi che ora il ministero della Salute dovrà predisporre con la collaborazioni di tutte le professioni, norme che non ingesseranno più la gestione e l’organizzazione dei professionisti sul territorio come oggi accade”. Ma è considerata di importanza fondamentale anche un’altra previsione del Ddl: quella che riguarda la modifica delle sanzioni penali e accessorie in caso di esercizio abusivo di una professione sanitaria, su cui i nuovi Ordini potranno vegliare con maggior forza e a maggior titolo.

Un traguardo storico, conquistato da tutti gli infermieri italiani, è anche occasione per rivolgere i ringraziamenti. La Mangiacavalli non si esime dal citare chi ha consentito di sbloccare l’impasse della norma in Parlamento: i presidenti delle Commissioni Igiene e Sanità del Senato, Emilia Grazia De Biasi e Affari Sociali della Camera, Mario Marazziti, ma anche e soprattutto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. La presidente della Federazione non dimentica, nei suoi ringraziamenti, la senatrice Silvestro, componente del Comitato centrale dell’Ipasvi, ma sottolinea che tutti gli infermieri e i Collegi sono stati i protagonisti di questo risultato.

E’ una vittoria di tutta la categoria, ci permettiamo di aggiungere, e non certo di poche centinaia di infermieri (duecento o trecento non fa differenza), nonostante c’è chi, in queste ore, stia cercando di accreditarsi un successo perché approvato il disegno di legge, comincia la campagna elettorale (e non solo quella per le elezioni al Parlamento).

 

Salvatore Petrarolo

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