In Palestina i team di Medici senza Frontiere stanno lavorando incessantemente per aiutare le persone ferite e donare forniture mediche. I volontari stanno concentrando i loro sforzi sull’ospedale di Al-Awda, dove continuano ad arrivare numerosi feriti, e hanno allestito una clinica nel centro di Gaza, dove sono impegnate equipe chirurgiche in due ospedali.
“In soli tre giorni abbiamo utilizzato le scorte di forniture mediche di tre settimane – riferisce Leo Cans, capomissione di MsF in Palestina -. Qualche giorno fa abbiamo ricevuto nel nostro ospedale un ragazzo di 13 anni il cui corpo era quasi completamente ustionato, dopo che una bomba è caduta vicino alla sua abitazione e ha innescato un incendio. È molto difficile trattare casi come questi nelle condizioni in cui ci troviamo a operare. E quando sono coinvolti dei bambini è molto difficile da accettare”.
Secondo le ultime stime, a Gaza ci sono attualmente almeno 200mila persone sfollate e in cerca di un luogo sicuro. Mancano acqua, elettricità, carburante, e alcuni ospedali, le cui attività dipendono dai generatori, hanno carburante a sufficienza solo per pochi giorni. Un altro ospedale supportato da edici senza Frontiere ha riferito che sta allungando i turni del personale per risparmiare carburante. Anche la rete telefonica è stata gravemente danneggiata.
“Le strutture mediche devono essere rispettate, su questo non si può negoziare – ha aggiunto Cans -. Questo conflitto non deve in nessun modo portare alla punizione collettiva della popolazione di Gaza. Tagliare le forniture di acqua, elettricità e carburante è inaccettabile, e colpisce l’intera popolazione, privandola dei suoi bisogni primari”.
Così, invece, Ayman Al-Djaroucha, vicecoordinatore delle attività di Medici senza Frontiere a Gaza: “Tutti i pazienti che sono arrivati qualche giorno fa nella nostra clinica a Gaza erano bambini tra i 10 e i 14 anni. La maggior parte dei feriti di Gaza, infatti, sono donne e bambini, ovvero coloro che più facilmente si trovano nelle case distrutte dai bombardamenti aerei”.
Redazione Nurse Times
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