“Passato il picco massimo dell’emergenza CORONAVIRUS e dopo aver rischiato la vita non sono considerati più EROI gli operatori sanitari della Puglia. Il Presidente Emiliano a differenza di tanti altri presidenti di regione non ha messo a disposizione nemmeno un euro dal bilancio regionale per il c.d. BONUS COVID“ contestano i dirigenti Fials.
“I Medici, i professionisti sanitari – continua – e tutto il restante personale della sanità pubblica hanno pertanto percepito somme RIDICOLE per non dire “DA FAME” quasi fossero meritevoli di una “ELEMOSINA”.
Tutti i sindacati nelle Aziende Sanitarie della Puglia hanno dovuto riconoscere che l’intesa regionale del 28/5/2020 non è applicabile perché le sole risorse economiche trasferite dal Governo Nazionale non sono sufficienti e necessitano di integrazione economica dal bilancio regionale.
Nemmeno un euro è stato previsto dal Presidente Emiliano per le migliaia di lavoratori della Sanità Privata accreditata dove il CORONAVIRUS è “entrato” contagiando il personale come accaduto per esempio al Pronto Soccorso e all’Ostetricia della MATER DEI di Bari e a UNIVERSO SALUTE Opera don Uva a Foggia e Bisceglie”, accusano dalla Fials.
“Il Presidente Emiliano si è anche dimenticato dei lavoratori degli ospedali privati che ha individuato come OSPEDALI COVID (MIULLI, CASA SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA e ANTHEA/VILLA LUCIA) nei quali venivano inviati i pazienti affetti da CORONAVIRUS, a cui non ha destinato nemmeno un euro.
La FIALS che non ha firmato l’intesa con la Regione Puglia il 28 maggio 2020 e ha protestato insieme a centinaia di lavoratori della sanità davanti alla Presidenza della Giunta Regionale il 25 giugno 2020, AVEVA VISTO GIUSTO A DIRE DI NO ad un provvedimento privo di copertura finanziaria, iniquo e discriminatorio. Mentre ha sottoscritto intese con i Governatori delle altre regioni d’Italia che, a differenza di Emiliano, hanno integrato le risorse nazionali rendendo dignitoso il BONUS COVID.
Michele Emiliano deve sapere che gli EROI della Sanità Pugliese sono tutti uguali e non hanno bisogno di “medaglie di cartone’“, concludono i dirigenti regionali del sindacato.
Redazione NurseTimes
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