Farmaci ed esposizione al sole: facciamo chiarezza

La stagione estiva (o chi fa uso smodato di lampade abbronzanti durante l’anno) è il momento in cui si osserva la massima comparsa delle reazioni di fotosensibilità. Quali sono i meccanismi alla base di simili manifestazioni e i farmaci più frequentemente implicati?

Innanzitutto bisogna comprendere il concetto di fotosensibilità, ovvero una reattività esagerata ai raggi solari o ai raggi abbronzanti artificiali. Le manifestazioni cliniche di queste reazioni sono varie e simili a quelle di una intensa scottatura solare (comparsa di eritema, edema, papule, reazioni orticarioidi con eventuale formazione di vescicole), solitamente limitata alle aree del corpo maggiormente esposte (l’apice delle orecchie, il naso, le guance, la nuca, gli avambracci e il dorso delle mani). In alcuni casi la reazione si può estendere a tutto il corpo. Ovviamente vi è una correlazione diretta in base alla quantità di farmaco utilizzato e l’esposizione ai raggi solari o artificiali.

La fotosensibilità ha due reazioni che dipendono da un’interazione dei farmaci con i raggi UVA ( possono essere scatenate sia da farmaci per uso topico che orale):

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  • fototossiche, avvengono con maggior frequenza delle reazioni fotoallergiche e dipendono dall’entità dell’esposizione alla luce e dalla dose del farmaco e possono teoricamente manifestarsi nel 100% dei pazienti che si espongono al farmaco e alla luce del sole sin dalla prima volta. Si produce un effetto chimico-fisico ed il principio attivo di cui è composto il farmaco è sottoposto ad una sollecitazione da parte dei raggi UVA.  Il danno si manifesta come una intensa scottatura che compare da qualche minuto a qualche ora dall’esposizione e si risolve in 2-4 giorni.
  • fotoallergiche, il sole altera il farmaco scatenando una reazione allergica. Queste reazioni, che teoricamente non si manifestano nel corso della prima esposizione, richiedono che il soggetto si sensibilizzi e, diversamente dalle reazioni fototossiche, avvengono solo in soggetti predisposti. Quando il soggetto si è sensibilizzato, anche tracce di farmaco possono essere sufficienti a scatenare la reazione. Nell’arco di 24-48 ore si manifesta un eritema, il che indica una reattività ritardata o cellulo-mediata.

Quali farmaci vanno quindi evitati durante il periodo di esposizione al sole?

CONTRACCENTIVI ORALI: es. etinilestradiolo + gestodene

(es. Fedra), etinilestradiolo + desogestrel (es. Mercilon)
FANS: es. nimesulide (es. Aulin), diclofenac (es. Voltaren), ketoprofene
ANTIARITMICI: es. amiodarone (Amiodar, Cordarone), chinidina (es. Ritmocor)
ALCUNE CLASSI DI ANTIBIOTICI: es. tetracicline (es. doxiciclina – Bassado)
sulfamidici (es. sulfametossazolo – in associazione in Bactrim)
chinoloni (es. ciprofloxacina – Ciproxin)
IPOGLICEMIZZANTI ORALI APPARTENENTI AL GRUPPO DELLE SULFONAMIDI:        es. glibenclamide (es. Euglucon), gliclazide (es. Diamicron)
ANTISTAMINICI: es. clorfenamina (Trimeton), desclorfeniramina (Polaramin)
RETINOIDI: es. isotretinoina (Roaccutan)
FENOTIAZINE: es. clorpromazina (es. Largactil), perfenazina (Trilafon)
ANTIMICOTICI: es. griseofulvina (es. Fulcin)
IMMUNOSOPPRESSORI: es. ciclosporina (Sandimmun), tacrolimus (Prograf)
DIURETICI TIAZIDICI: es. idroclorotiazide presente sia da sola (Esidrex) che associata ad altri antipertensivi: es. Acesistem, Triatec HTC, Zestoretic ), indapamide (es. Natrilix)

N.B.L’elenco dei farmaci per i quali sono stati segnalati effetti di fotosensibilizzazione è molto lungo e via via si arricchisce di nuove molecole per cui non potrà mai essere esaustivo.

Prevenzione
Le raccomandazioni sono sempre le stesse:

  • evitare il più possibile l’esposizione alla luce solare, soprattutto nelle ore di più intensa irradiazione ultravioletta (tra le 10 del mattino e le 15);
  • indossare abiti molto coprenti e cappelli a tese larghe;
  • utilizzare protettivi solari per le aree del corpo che rimangono ugualmente esposte;
  • rimettere i protettivi solari dopo ogni bagno o se si ha una sudorazione profusa.

Queste misure dovrebbero essere seguite da tutti ma in particolar modo da chi sta facendo terapie che potrebbero dare problemi, da persone con vitiligine o albinismo ed anche da coloro che hanno una pelle molto chiara.

Cosa consigliare a chi ha assunto farmaci e ha avuto una reazione fotosensibile?
La prima cosa da fare è individuare l’agente che ha scatenato la reazione tossica o allergica tramite dei test chiamati photopatch test. Nei casi in cui si siano manifestate delle reazioni tossiche o allergiche dovute all’assunzione di un farmaco è generalmente consigliato (dietro prescrizione medica) l’utilizzo di creme a base di cortisone e nei casi più gravi una terapia orale. E’ sempre sconsigliata l’esposizione al sole almeno per qualche giorno.

Gaia Pomar

FONTE

AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco

Allegato

Farmaci & Estate

 

Redazione Nurse Times

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