Monito ai parlamentari del presidente dell'ente di previdenza ENPAPI, Mario Schiavon sull'abolizione della guerra delle tariffe al ribasso: "SU EQUO COMPENSO, CONSENSO SIA TRASVERSALE"
Monito ai parlamentari del presidente della Cassa di previdenza ENPAPI, Mario Schiavon sull’abolizione della guerra delle tariffe al ribasso: “SU EQUO COMPENSO, CONSENSO SIA TRASVERSALE”
La Professione Infermieristica, entra nel dibattito sull’introduzione di un giusto compenso per pagare le prestazioni dei liberi professionisti, mentre il Disegno di legge del Presidente della Commissione Lavoro del Senato Maurizio Sacconi (Ei) per istituire parametri per una giusta remunerazione dei servizi ha iniziato da pochi giorni il suo iter parlamentare.
“L’abolizione delle tariffe minime professionali nel 2006, con la complicità della crisi economica, ha senz’altro agevolato negli ultimi anni la contrattazione dei compensi al ribasso, determinando una sensibile diminuzione dei redditi professionali – afferma il Presidente dell’Ente Mario Schiavon – visto che nel 2011 i guadagni della categoria degli infermieri si avvicinavano ai 25.000 euro annui in media, ma nel 2015 si sono avvicinati sempre più alla soglia dei 20.000. Malgrado ciò – prosegue – va segnalato che il mercato privato delle prestazioni infermieristiche è enorme, in crescita e destinato ad espandersi ulteriormente, seppure all’interno del settore continuino a sussistere forti contraddizioni che conducono la libera professione infermieristica ad operare in condizioni economico – normative non ottimali”.
Per il numero uno dell’Ente “uno dei principali problemi che ostacolano il sano esercizio della libera professione infermieristica è senza dubbio la forte crescita nei mercati dei servizi sanitari del lavoro sommerso e dell’esercizio abusivo della professione, ovvero il ricorso, nel campo delle competenze specifiche dell’infermiere, a soggetti non qualificati passibili per ciò di gravi conseguenze di natura penale e risarcitoria, che oltretutto – ed è questo l’aspetto più grave – espongono gli utenti della prestazione a gravi rischi per la loro salute”.
Schiavon auspica, dunque, che sul tema dell’equo compenso “si giunga ad un consenso trasversale tra le varie forze politiche in parlamento, al fine di arrivare all’approvazione del provvedimento entro la conclusione della legislatura, vista la necessità di dare un giusto riconoscimento alla prestazione libero professionale, soprattutto a tutela dei giovani, per permettere loro di costruire un percorso lavorativo dignitoso”.
Fonte Enpapi
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