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Dengue, è allarme in Europa

L’infezione, nota anche come “febbre spaccaossa” e trasmessa dalle zanzare Aedes, ha già causato tre focolai in Francia.

La dengue, nota anche come “febbre spaccaossa”, si sta diffondendo in Europa. Lo conferma il caso di una donna inglese contagiata a Nizza. L’infezione, trasmessa dalle zanzare Aedes, ha già causato tre focolai a trasmissione indigena in Francia. In Italia, al momento, si registrano solo casi collegati a viaggi, ma i cambiamenti climatici potrebbero aumentare il rischio di focolai anche nel continente europeo.

Con i cambiamenti climatici in atto, sempre più parti d’Europa stanno diventando suscettibili alla diffusione della malattia di dengue. La dengue è un’infezione trasmessa attraverso la puntura della zanzara Aedes, anche conosciuta come febbre rompighiaccio a causa del dolore intenso che provoca. Nel settembre 2022, una donna britannica è stata contagiata durante una vacanza a Nizza, dimostrando così la diffusione della malattia anche in zone inesplorate.

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Il caso della turista inglese tornata dalla Costa Azzurra

La paziente, una turista inglese di 44 anni, ha presentato febbremal di testa dietro gli occhi, dolori muscolari e un’eruzione cutanea diffusa e sbiancante. La donna era rientrata nel Regno Unito il giorno precedente all’insorgenza dei sintomi e non aveva visitato altre zone se non la Costa Azzurra. Altri membri della sua famiglia hanno riportato sintomi simili, sebbene meno gravi. I medici, sospettando una patologia insolita, hanno inviato con urgenza un campione di sangue della paziente al Rare Imported Pathogens Laboratory (Ripl) del Regno Unito. Da questo laboratorio è giunta la conferma di un’infezione acuta da virus della dengue.

Il fenomeno che preoccupa gli esperti

I medici britannici presenteranno un caso di studio al Congresso europeo di microbiologia clinica e malattie infettive (Eccmid 2023), riguardante una paziente che non ha necessitato di cure mediche. La donna è stata infettata come parte di un focolaio di oltre 30 casi trasmessi nel sud della Francia nel 2022. L’autore del report, Owain Donnelly dell’Hospital for Tropical Diseases di Londra, afferma che questo caso evidenzia la rapida evoluzione dell’epidemiologia della Dengue e l’importanza della sorveglianza per comprendere la diffusione del virus. Nel corso dell’estate 2022, l’Agence Regionale de Santé (Ars) ha segnalato tre distinti focolai della dengue in Francia, infezioni contratte senza che i pazienti si fossero recati all’estero.

Cambiamento climatico e turismo globale potrebbero favorire la diffusione in Europa

Secondo gli autori del report, il cambiamento climatico, insieme all’aumento del commercio e del turismo globale, potrebbe creare le condizioni adatte per l’insorgere di epidemie di dengue in parti d’Europa. Le zanzare Aedes, che trasmettono il virus, prosperano in climi subtropicali. A causa del cambiamento climatico globale, il virus potrebbe diffondersi in tutto il mondo. Molti scienziati prevedono che i focolai di dengue diventeranno sempre più frequenti nei prossimi anni a causa delle condizioni meteorologiche estreme.

Come si trasmette la dengue e quali sono i vettori delle zanzare

La dengue è una malattia infettiva causata da quattro varianti dello stesso virus, che si trasmette attraverso le punture di zanzare. La zanzara più efficiente nella trasmissione è la Aedes aegypti, comune nelle regioni tropicali (ma non presente in Italia), mentre la zanzara tigre (Aedes albopictus), già segnalata in tutta l’Europa meridionale, può contribuire al contagio, anche se in modo meno efficace. Sfortunatamente, il contrarre la dengue protegge la persona solo contro il tipo di virus che l’ha causata e non contro gli altri tre tipi virali. La trasmissione tra esseri umani non avviene direttamente, anche se l’uomo è il principale ospite del virus.

I sintomi della dengue

I sintomi della dengue possono comparire a distanza di meno di una settimana dalla puntura della zanzara infetta. Questi includono febbre alta, forti mal di testa, dolori muscolari, nausea, vomito e mal di testa acuti. In casi estremi (1-5% dei casi), possono verificarsi difficoltà respiratorie e insufficienza multiorgano, con un rischio di mortalità molto basso (circa l’1% dei casi), che aumenta fino al 40% nella forma emorragica della malattia. Circa il 75% dei casi non presenta sintomi e passa inosservato, almeno durante la prima infezione. Tuttavia, una seconda infezione può scatenare pesanti reazioni immunitarie che possono sfociare in emorragie. Attualmente, non esistono cure per la dengue, ma esistono vaccini che sembrano essere efficaci solo in chi ha già avuto una precedente infezione. Tuttavia, questi vaccini comporterebbero un aumento del rischio di malattia grave in chi non ha mai contratto il virus. Altri vaccini sono al momento in fase di sviluppo.

L’allarme lanciato dall’Oms

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente lanciato un allarme riguardo all’aumento drastico dei focolai di arbovirus, tra cui la dengue, zika e chikungunya. Secondo l’Oms, circa la metà della popolazione mondiale è attualmente a rischio di dengue, con un numero stimato di infezioni tra 100 e 400 milioni all’anno. Tutte le popolazioni nelle aree dove sono presenti i vettori delle zanzare sono a rischio, ma l’impatto è maggiore tra le persone più vulnerabili, per le quali i programmi per le malattie arbovirali non dispongono di risorse sufficienti per rispondere ai focolai. Per questo motivo, l’Oms ha lanciato lo scorso anno l’Iniziativa Globale Arbovirus che mira ad affrontare gli arbovirus emergenti con potenziale epidemico e pandemico. L’iniziativa si concentra sul monitoraggio del rischio, la prevenzione pandemica, la preparazione, il rilevamento e la risposta, nonché sulla costruzione di una coalizione di partner.

La dengue in Italia

In Italia vengono segnalati ogni anno decine di casi di dengue, ma in genere si tratta di infezioni contratte all’estero, da viaggiatori di ritorno dall’America Latina, dal Sud Est asiatico e dall’Africa, dove la malattia è endemica. Nel rapporto più recente di Epicentro relativo al 2022, sono stati segnalati 114 casi confermati di dengue in Italia, tutti associati a viaggi all’estero e nessun decesso. Anche se il virus è generalmente trasmesso dalla zanzara Aedes aegypti, che non si trova in Italia (in Europa è presente solo nell’isola di Madeira e in una zona del Mar Nero), potrebbe essere veicolato da un altro vettore, l’Aedes albopictus, anche conosciuta come “zanzara tigre”, che è presente anche nel nostro Paese.

Redazione Nurse Times

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