“Apprendiamo con viva soddisfazione che il consigliere regionale dott. Nino Marmo ha stigmatizzato la chiusura di una stanza del reparto di medicina dell’ospedale “Bonomo” di Andria per carenza di personale, promettendo di dare battaglia per evitare lo svuotamento del nosocomio andriese. L’occasione ci è tuttavia utile per rilevare e denunciare alcune gravi criticità che interessano il reparto in questione e che hanno determinato, dunque, la riduzione del servizio con la chiusura della stanza”. La denuncia arriva direttamente dal sindacato FIALS BAT che elenca tutte le criticità del reparto di medicina dell’Ospedale “Bonomo” di Andria.
“In primo luogo – riportano i dirigenti FIALS della BAT – si ritiene necessario evidenziare la grave carenza di personale nel reparto, ridotto a sole 10 unità, che ha come inevitabile conseguenza un continuo stress ed il demansionamento del personale infermieristico, spesso costretto a straordinari e ad orari di lavoro che contravvengono alla legge 161/2014. La mancanza di operatori socio sanitari, indispensabili figure professionali in un reparto di medicina, non mette il personale nelle condizioni di poter rispondere con tempestività alle esigenze del paziente. Ciò mette a rischio l’incolumità fisica del personale che in più circostanze ha dovuto fronteggiare atteggiamenti minacciosi di pazienti e congiunti. A questo, inoltre, si aggiunge la mancanza di strumentazione per la diagnosi e le cure oltre che l’utilizzo di presidi obsoleti che, oltre a frenare l’efficacia e la rapidità del servizio, costituisce un intralcio al sereno svolgimento del lavoro”.
“La FIALS si farà portavoce in tutte le sedi di tali disagi e criticità che ledono non solo il diritto del lavoratore ad operare in condizioni di ordine e tranquillità, ma soprattutto il diritto del paziente a ricevere le cure e i servizi garantiti dall’articolo 32 della Costituzione Italiana”.
Giusto ricordare quando si parla di demansionamento infermieristico dell’art. 49 del nostro codice deontologico che cita testualmente:
“L’infermiere, nell’interesse primario degli assistiti, compensa le carenze e i disservizi che possono eccezionalmente verificarsi nella struttura in cui opera. Rifiuta la compensazione, documentandone le ragioni, quando sia abituale o ricorrente o comunque pregiudichi sistematicamente il suo mandato professionale”.
La parola “eccezionalmente” viene quasi sempre trasformata in ordinario, e come per magia gli infermieri si ritrovano a rivestire il ruolo di tappabuchi della sanità italiana.
La situazione lavorativa del personale Infermieristico descritta nella denuncia dei dirigenti FIALS comporta anche lo svilimento del profilo professionale e depauperamento del patrimonio delle proprie competenze e spreco di denaro pubblico per aver utilizzato la figura infermieristica in attività improprie.
Di seguito riportiamo alcune sentenze che riprendono precisamente le condizioni demansionanti cui costretti gli infermieri, invitando tutti, dirigenti compresi ad assumersi le proprie responsabilità.
ALCUNE SENTENZE IN ARGOMENTO
…infermieri Pugliesi, demansionati, con gli stipendi più bassi d’Europa!
Massimo Randolfi
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