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Decreto Bollette: le proposte della maggioranza. Incremento dell’indennità di Ps molto più alto per i medici che per gli infermieri

In Commissione Affari sociali alla Camera è stato depositato il fascicolo contenente gli emendamenti al cosiddetto Decreto Bollette. Tra le numerose proposte di modifica avanzate dalla maggioranza in tema di sanità, quella relativa alle indennità di pronto soccorso, per le quali si chiede un aumento molto più sostanzioso per i medici che per gli infermieri.

La proposta presentata dall’onorevole Simona Loizzo (Lega) sull’incremento della tariffa oraria di prestazioni aggiuntive e indennità prevede che in tale incremento siano incluse anche le prestazioni del personale convenzionato dei medici di medicina generale, la cui tariffa oraria è stabilita nella misura di 100 euro orari lordi.

Richiamando quanto previsto nella manovra per il personale della dirigenza medica e del personale del comparto sanità dipendente del Ssn operante nei pronto soccorso, si estende l’incremento delle indennità anche al personale medico operante nell’emergenza sanitaria territoriale. Con decorrenza dal 1° giugno 2023 al 31 dicembre 2023 si prevede un incremento di 120 milioni complessivi, di cui 50 milioni per la dirigenza medica e 70 milioni per il personale del comparto sanità. E con decorrenza dal 1° gennaio 2024 si prevede un incremento di 240 milioni annui complessivi, di cui 100 milioni di euro per la dirigenza medica e 140 milioni di euro per il personale del comparto sanità.

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Un intervento bipartisan sulla premialità di pronto soccorso prevede poi che i dirigenti sanitari operanti in altre unità operative della medesima azienda sanitaria e inquadrati in discipline equipollenti o affini alla disciplina di medicina d’emergenza urgenza, possono svolgere, su base volontaria, una parte del proprio orario di lavoro contrattuale non superiore al 20% del monte orario annuo nei servizi di pronto soccorso. A tale personale è corrisposta una retribuzione aggiuntiva tale da portare a 100 euro il valore economico della singola ora lavorata.

Le aziende e gli enti del Ssn provvedono a sostituire il personale con altro personale dirigente di uguale profilo, per un monte orario pari a quello dedicato al pronto soccorso dal personale sostituito, mediante assunzioni, anche in deroga ai limiti di spesa per il fabbisogno del personale.

Spicca anche l’allentamento della stretta sui gettonisti, che potranno continuare a operare in tutti i reparti dove si registrano carenze di personale, e non solo nell’emergenza urgenza (come previsto dal testo originario).

La proposta dell’onorevole Massimiliano Panizzut (Lega) prevede inoltre che la stretta sul reclutamento di gettonisti non si applichi ai contratti e alle procedure di affidamento che prevedono il conferimento di attività e servizi sanitari in gestione a operatori economici. Ciò allo scopo di conseguire la riqualificazione di strutture sanitarie o presidi ospedalieri pubblici.

Di seguito alcune delle altre proposte depositate dalla maggioranza.

Ylenja Lucaselli (FdI) sull’acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati – Viene abrogata la misura di contenimento della spesa fissata dalla Legge 135/2012, fermo restando il rispetto dell’equilibrio economico e finanziario del Servizio sanitario regionale.

Paolo Russo (FI) sul superamento del tetto di spesa dei farmaci – I farmaci, compresi quelli oncologici, per i quali è stato riconosciuto da parte dell’Aifa il possesso del requisito dell’innovatività condizionata, sono inseriti esclusivamente nei prontuari terapeutici regionali. Le risorse del Fondo per i farmaci oncologici innovativi non impiegate entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento sono utilizzate per il concorso al rimborso alle Regioni delle spese sostenute per l’acquisto di farmaci per i quali è stato riconosciuto da parte dell’Aifa il possesso del requisito dell’innovatività condizionata.

Inoltre si dispone che l’Aifa provveda, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, alla definizione di un programma di accesso precoce per i farmaci individuati dalla Ema come eleggibili per una valutazione accelerata, orfani o destinati a patologie per cui non siano disponibili alternative terapeutiche e first in class.

Ylenja Lucaselli (FdI) sulla compensazione dei tetti della spesa farmaceutica

A decorrere dal 2024, fermo restando il tetto complessivo per la spesa farmaceutica, nel caso in cui si verifichi lo sforamento di uno soltanto dei due tetti per la spesa farmaceutica per acquisti diretti e convenzionata, le risorse derivanti dal mancato raggiungimento di uno dei tetti sono detratte dal valore della spesa eccedente l’altro tetto, con esclusivo riferimento al singolo anno in cui lo sforamento è accertato, al netto della spesa per gas medicinali, che resta fissata nella misura dello 0,20%.

Simona Loizzo (Lega) sulle misure per il personale dei servizi di emergenza-urgenza

L’ampliamento della platea dei professionisti che possono accedere al servizio e alle procedure concorsuali finalizzate alla stabilizzazione coinvolgerà anche quel personale che abbia maturato almeno tre anni di servizio, ovvero abbia svolto un documentato numero di ore di attività, da calcolare e certificare presso le altre unità, strutture o servizi del Ssn in cui si registrano carenze di professionisti, da individuare con decreto del ministro della Salute, previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni. Questo personale sarà ammesso a partecipare ai concorsi per l’accesso alla dirigenza medica del Ssn nelle discipline equipollenti o affini a quelle per le quali ha maturato l’esperienza professionale, ancorché non in possesso di alcun diploma di specializzazione.

Luciano Ciocchetti (FdI) sul massimale orario dei medici in formazione – Si propone un incremento del massimale orario settimanale per i medici in formazione, che è di 12 ore per i medici di formazione al primo e al secondo anno di specializzazione, di 18 ore per i medici in formazione al terzo, quarto e quinto anno di specializzazione.

Stefano Benigni (FdI) sui medici specialisti ambulatoriali

I medici specialisti ambulatoriali, anche veterinari, convenzionati con le aziende del Servizio sanitario delle regioni sottoposte al piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario, che alla data del 16 dicembre 2022 svolgevano attività ambulatoriale, con incarico a tempo indeterminato, possono, a domanda, essere inquadrati nei ruoli e con il trattamento giuridico ed economico della dirigenza del contratto collettivo nazionale dell’Area della sanità, nei limiti dei posti previsti nei piani triennali del fabbisogno di personale, se risultano titolari di incarico a tempo indeterminato non inferiore a ventiquattro ore settimanali, sempreché in possesso del titolo di
specializzazione inerente all’area in cui svolgono l’attività, con anzianità di almeno cinque anni nelle Aziende sanitarie delle regioni sottoposte al Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario. L’ingresso nei ruoli determina la cessazione dei relativi rapporti convenzionali.

Francesco Ciancitto (FdI) sull’accesso ai concorsi pubblici per dirigente medico odontoiatra e alle funzioni di specialista odontoiatra ambulatoriale del Ssn

Per i laureati in odontoiatria e protesi dentaria e per i laureati in medicina e chirurgia abilitati all’esercizio della professione di odontoiatra è abolito il requisito della specializzazione ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici per dirigente medico odontoiatra e ai fini dell’accesso alle funzioni di specialista odontoiatra ambulatoriale del Servizio sanitario nazionale.

Francesco Ciancitto (FdI) sull’installazione di impianti video a circuito chiuso negli ospedali – Al fine di prevenire gli atti di violenza nei confronti del personale sociosanitario attraverso l’implementazione di misure che consentano l’eliminazione o riduzione delle condizioni di rischio presenti, nelle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali, con priorità per le attività considerate a elevato rischio, sono installati impianti video a circuito chiuso, con registrazione sulle 24 ore, nonché sistemi di illuminazione idonei e sufficienti sia all’interno della struttura che all’esterno. Dovrà inoltre essere assicurata è assicurata la disponibilità di stanze dotate dei necessari dispositivi di sicurezza nel caso di pazienti in stato di fermo, sotto effetto di alcol e sostanze stupefacenti o con comportamenti violenti.

Redazione Nurse Times

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