Sarebbero oltre 500 i professionisti della salute residenti a Wuhan contagianti dal Coronavirus 2019-nCoV. A riferirlo è la testata giornalistica nazionale China Morning Post. In aggiunta a questo enorme numero di sanitari risultati positivi vi sarebbero anche altri 600 casi sospetti.
Questa situazione ha messo a dura prova gli organici dei nosocomi della megalopoli cinese, già provati dall’incredibile numero di pazienti delle ultime settimane e dalla cronica carenza di personale.
Le autorità hanno confermato alcuni casi sporadici di contagi tra il personale in prima linea nella lotta al virus, anche se le stesse fonti che hanno fornito le cifre hanno spiegato come il dato totale non avrebbe dovuto diventare di pubblico dominio.
Non appare ancora chiaro per quale motivo esista questa volontà di reticenza sia la ragione di questa volontà di reticenza. L’ipotesi più plausibile riguarderebbe il desiderio di non abbattere il morale dei professionisti, soprattutto in seguito alla morte del dottor Li Wenliang , medico che per primo a denunciare l’imminente epidemia.
Un altro camice bianco in servizio presso uno dei principali ospedali di Wuhan, citato sempre dal South China Morning Post, ha dichiarato che molti colleghi sono rimasti «devastati» dall’apprendere quanti di loro si siano ammalati.
«Abbiamo visto troppi di noi cadere ammalati a causa delle protezioni insufficienti» ha aggiunto un altro sanitario.
Gli infermieri che da settimane sono costretti s combattere contro l’emergenza sanitaria lamentano continui turni massacranti e la carenza di dispositivi di protezione individuale oltre all’assenza di consapevolezza delle modalità di contagio.
Molti avrebbero contratto il virus nei primi giorni della diffusione, a causa della scarsità d’informazioni sulle sue caratteristiche. Sono almeno tre i lavoratori del settore sanitario (compreso Li) la cui morte è stata confermata a Wuhan.
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