Coronavirus, il virologo Menichetti: “Vaccini soffrono di più con la variante indiana. Teniamo le mascherine”

Intervistato da AdnKronos, il primario di Malattie infettive dell’ospedale di Pisa ha detto la sua sul focolaio della mutazione Delta nel Regno Unito e sullo stop francese all’obbligo di indossare le protezioni all’aperto dal 30 giugno.

“La variante indiana del coronavirus è conosciuta come la variante con la doppia mutazione: ha la mutazione della californiana e una della brasiliana-sudafricana, e quindi le sue capacità di elusione della risposta anticorpale indotta dal vaccino sono importanti. Mentre sappiamo che il vaccino induce una risposta anticorpale adeguata nei confronti della variante inglese e discreta nei confronti di quella sudafricana, anche se non ottimale, nei confronti dell’indiana i vaccini a nostra disposizione soffrono di più”. Così il virologo Francesco Menichetti (foto), primario di Malattie infettive dell’ospedale di Pisa, intervistato da AdnKronos Salute.

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Cosa è successo nel Regno Unito? “Il Paese – spiega Menichetti – ha puntato su una politica vaccinale basata su una singola dose, e nel Nord si è diffuso un focolaio importante di variante indiana, che ha indotto il premier Boris Johnson a rimandare di un mese il calendario delle riaperture e a completare il ciclo vaccinale con le seconde dosi. Questo perché c’è presunzione che il ciclo vaccinale completo sia più adeguato”

. Ma anche con il ciclo completo di vaccino sono stati registrati 12 morti“E questo deve essere di monito a chi ritiene che la battaglia è conclusa ed è stata vinta. La battaglia è in corso, la campagna vaccinale è in corso e, come ci insegnano le esperienze, dovrà avere dei correttivi. Non è possibile pensare di abbandonare le precauzioni, ovvero distanziamento, aerazione, lavaggio delle mani e mascherina. Sarebbe un suicidio”.

Menichetti commenta anche lo stop francese all’obbligo di mascherine all’aperto dal 30 giugno: “Io, l’obbligo di mascherina, non lo rimuoverei. Poi decideranno le autorità. Togliere la mascherina è possibile all’aperto tra vaccinati, tra chi ha il certificato verde ed è distanziato. Questo è accettabile e logico. Potrei toglierla una volta che sono all’aperto al mare, ma aspetterei a farne un’abitudine. Per me il momento in cui uno potrebbe rimuoverla è quando si riaprono le scuole in presenza, a settembre-ottobre. Il che vuol dire che hai vinto la battaglia. La spada si depone quando la battaglia è definitivamente conclusa, non quando sei ancora in tenzone”.

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