Coronavirus, Falli (Opi La Spezia): “Eroi della sanità sottopagati”

Il vicepresidente dell’Ordine spezzino ha toccato vari temi in audizione alla IV Commissione del Comune.

“Una sanità territoriale più forte è strategica in generale, e tanto più in questa situazione. Ed è indispensabile che per il personale sanitario ci siano sempre adeguati dispositivi di protezione individuale”. Così Francesco Falli (foto), vicepresidente di Opi La Spezia, in audizione alla IV Commissione del Comune, riunitasi in videoconferenza.

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“Le criticità relative all’organico – ha affermato – non vanno intese solo quantitativamente, ma anche come idoneità al ruolo. L’età media si è alzata in maniera mostruosa: abbiamo in servizio 60enni che, ad esempio, non possono fare le notti o sollevare pesi. A questo si è arrivati anche con il blocco delle pensioni e, guardando al nostro territorio, bandendo un concorso pubblico nel 2006 e poi un concorsone addirittura 11 anni più tardi. Il bonus da 1.000 euro? È gradito, ma noi più che bonus vorremmo ridiscutere il Contratto nazionale, fermo alle indennità del 1989: una cosa che grida vendetta. Gli eroi della sanità sono sottopagati. Gli infermieri dell’area critica-emergenza, ad esempio, percepiscono 4.13 euro per ogni presenza in sala operatoria o in rianimazione e quelli a contatto con gli infettivi 5 euro a turno”.

Il bonus da 1.000 euro, comunque, non è arrivato. “Era inserito nei primi decreti governativi, ma nel Decreto Rilancio è scomparso – ha detto Falli –. Il bonus lo ha annunciato anche la Regione, ma di fatto in busta paga non è arrivato niente, se non 100 euro a marzo per coloro che avevano lavorato tutto il mese, in virtù di quanto previsto dal Decreto presidenziale del 4 marzo”.

Il vicepresidente Opi ha ha parlato anche dell’infermiere di famiglia: “Implementando questa figura, la Regione Friuli ha ridotto del 20% i ricoveri inutili. Qui da noi funziona solo sulla fase acuta. Sarebbe invece importante valorizzare l’infermiere di famiglia e rendere più forte la sanità territoriale. In questa fase 2 sarebbe strategico”.

Tra i temi trattati, anche quello degli ospedali separati, soluzione non seguita nel territorio spezzino. “Su questo tema – ha detto Falli – ci vuole una visione più larga. C’era la proposta di fare a Sarzana l’ospedale ‘sporco’ e a Spezia quello ‘pulito’. Ma in ballo ci sono delle specialità. Se uno ha un infarto al miocardio, deve necessariamente andare a Spezia. Se un paziente ha bisogno di un intervento urologico, l’unica soluzione è Sarzana. Diverso, ad esempio, il discorso della rianimazione: possibile qui separare, in quanto entrambi i nosocomi hanno due reparti funzionanti e moderni. In ogni caso, ospedali separati non avrebbero magicamente risolto i problemi, anche perché ci sono pazienti che sono risultati portatori di Covid-19 dopo l’ingresso in ospedale. La pratica è più difficile della teoria”

.

Falli ha riferito che ci sono stati circa 45 contagi tra i professionisti iscritti all’Ordine, rispondendo così alle osservazioni sui tamponi: “Benissimo l’uso dei tamponi – fare screening è importante -, ma sono una fotografia di un momento dell’individuo: dopo il tampone, io magari vado a fare la notte in reparto e il mattino dopo la mia situazione può essere cambiata. La cosa davvero fondamentale, ripeto, è la disponibilità di adeguati dispositivi di protezione individuale. E’ dimostrato che, usandoli, il rischio di contaminazione è bassissimo”.

Capitolo letalità (quella ligure è al 14.9%). Così il vicepresidente Opi: “Fermo restando che queste valutazioni non fanno alcuna differenza per chi purtroppo ha perso qualcuno, è necessario, non per minimizzare, considerare che ci sono morti per Covid, ma anche morti con Covid, cioè l’aspetto della comorbilità. Io stesso ho registrato il decesso di una persona vicina, ricoverata da tempo e che non sarebbe arrivata alla fine dell’anno, a cui, oltre alle gravi patologie preesistenti, si è aggiunto il coronavirus. Letalità al 14.9%? Non si discosta molto dal dato nazionale”.

Quanto alle Rsa, Falli ha dichiarato che “alcune hanno lavorato molte bene, mentre altre hanno fatto degli scivoloni”. E sul blocco delle ferie per gli infermieri liguri, bisognosi di riposo ora come non mai: “Rispetto alla settimana scorsa, abbiamo constatato un raddoppio dei giorni di ferie. Quindi, ove possibile, si sta cominciando a consentire un po’ di recupero”. Invece al momento, ha continuato Falli, non si è parlato in Asl 5 dei 12 permessi aggiuntivi per i Legge 104.

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