Coronavirus, 18 medici indagati per la morte di una 41enne a Barletta: avrebbe atteso ore al Pronto soccorso

Antonia Abbatangelo è deceduta per le complicanze di una polmonite causata da Covid-19. L’autopsia servirà a chiarire eventuali responsabilità. Si ipotizza il reato di omicidio colposo.

Avrebbe aspettato diverse ore prima di accedere al Pronto soccorso dell’ospedale Dimiccoli di Barletta, dove era stata portata il 13 novembre per le complicanze di una polmonite causata da coronavirus. La situazione era peggiorata il 15 novembre, e per questo Antonia Abbatangelo, 41enne di Trani, era stata intubata e trasferita dal Ps al reparto di Rianimazione, dove è deceduta il 19 novembre.

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Sabato scorso, nell’istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari, è stata eseguita l’autopsia, il cui esito si conoscerà tra 90 giorni. Insieme alla documentazione clinica dovrà accertare causa e tempi del decesso, le condizioni di salute ed eventuali altre patologie pregresse che potrebbero essere state causa o concausa della morte. E poi dovrà accertare quale sia stato il “decorso clinico che ha condotto alla morte e quali scelte diagnostiche e terapeutiche” siano state compiute dai medici che hanno avuta in cura la donna, verificando “eventuali errori diagnostici e omissioni di trattamenti terapeutici”, e “protocolli medici eventualmente violati”.

Intanto il pm Giovanni Lucio Vaira, che coordina l’inchiesta, ha iscritto nel registro degli indagati 18 medici, nei confronti dei quali si ipotizza il reato di omicidio colposo. Si tratta di tutti gli operatori sanitari che hanno gestito la paziente fino al decesso, dal medico di medicina generale a quelli del Pronto soccorso di Trani, della Guardia medica e dell’ospedale di Barletta.

Secondo quanto spiegato nei giorni scorsi dalla Asl Bt, che sull’accaduto ha avviato un’indagine interna, la donna era arrivata “al Pronto soccorso dell’ospedale Dimiccoli di Barletta con mezzo proprio il 13 novembre” e presentava un quadro clinico “già molto complesso e compromesso”. In particolare, le erano state riscontrate “dispnea e febbre elevata da due giorni curata a domicilio” e, dopo il tampone risultato positivo, era stata sottoposta ai necessari esami e trattamenti, che avevano accertato una “broncopolmonite bilaterale con caratteristiche radiologiche tipiche della polmonite da Covid-19 in fase avanzata”.

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