Contratto nazionale: dal Comitato di settore un atto di indirizzo integrativo per chiudere la trattativa

Bonaccini (presidente dei governatori regionali): “I lavoratori della Sanità e delle Regioni non possono più aspettare. È doveroso che tutte le istituzioni rispondano celermente”.

L’annuncio arriva dai presidenti delle Regioni riuniti nella loro Conferenza: il Comitato di settore ha già inviato un atto di indirizzo integrativo con l’aggiornamento del quadro finanziario di riferimento al Governo per la procedura di convocazione e chiusura dei contratti di Sanità e Regioni. “Un risultato importantissimo: dopo nove anni, si è alle ultimissime battute per la chiusura dei contratti per il personale”, ha commentato il presidente dei governatori, Stefano Bonaccini (foto).

Lo stesso Bonaccini ha sottolineato l’intenso lavoro svolto negli ultimi giorni in questa direzione dal Comitato di settore Regioni-Sanità, presieduto da Massimo Garavaglia: “Siamo arrivati a questo punto grazie al ruolo e al senso di responsabilità dimostrato dalle Regioni, che, nonostante il mancato incremento di apposite risorse per il Fondo sanitario nazionale, hanno ritenuto comunque importante l’aggiornamento del quadro finanziario per il rinnovo contrattuale dei livelli del comparto sanità, alla luce di quanto previsto dalla legge di Bilancio. Mi auguro che il Governo possa dare il proprio nullaosta nelle prossime ore per fare in modo che l’Aran convochi in tempi rapidissimi i sindacati. I lavoratori della Sanità e delle Regioni non possono più aspettare. È doveroso che tutte le istituzioni rispondano celermente”

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Immediata soddisfazione è stata espressa da Cgil, Cisl, Uil: L’atto integrativo completa il quadro delle risorse necessarie per poter proseguire nella trattativa e giungere al rinnovo del contratto degli operatori della sanità pubblica”.

Secondo i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e e Uil Fpl, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli e Michelangelo Librandi, “lo sforzo per il reperimento delle risorse mancanti è positivo e sottolinea l’importanza della mobilitazione del 5 febbraio scorso. È la prova che è possibile raggiungere risultati importanti, in maniera pragmatica, senza per questo danneggiare gli operatori sanitari, chiamandoli a uno sciopero che, a oggi, con le risorse stanziate e la trattativa che sta entrando nel vivo, appare francamente non condivisibile e strumentale. Ora basta, tergiversare. Attendiamo una convocazione immediata da parte dell’Aran, affinché la trattativa possa proseguire celermente per giungere a un rinnovo che le lavoratrici, i lavoratori e i professionisti sanitari aspettano da tanti, troppi anni”.

Fonte: quotidianosanità.it

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