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Concorso Infermieri Policlinico San Matteo di Pavia: una giornata di ordinaria follia

Concorso Infermieri Policlinico San Matteo di Pavia. Diario di una giornata di ordinaria follia: solo i carabinieri riescono a riportare l’ordine!

In data 20 ottobre 2016 si è svolta la prova scritta riguardante l’avviso di concorso indetto dalla Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo. Migliaia di infermieri provenienti da ogni regione italiana si sono presentati presso il Palazzetto dello Sport “Palarivizza” per prendere parte alla selezione che avrebbe messo in palio ben 2 posti da Collaboratore Professionale Sanitario – Infermiere, Categoria D.

Oltre 2.000 infermieri disoccupati e precari hanno pagato la tassa di iscrizione di 25 euro che avrebbe permesso loro di prendere parte alla prova.

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E mentre diversi candidati ricevevano rassicurazioni sull’organizzazione “impeccabile” dai responsabili che giustificavano così l’elevato costo della tassa d’iscrizione, nella realtà purtroppo ancora una volta il sistema organizzativo non ha retto, lasciando lacune testimoniate dai nostri lettori.

Le testimonianze raccolte dalla nostra redazione sono pervenute già dalle ore 8.30.

Inizialmente sono stati segnalati ritardi di alcune decine di minuti per l’avvio delle procedure di riconoscimento dei partecipanti, poi è stato riportato lo stato di indecenza dei servizi igienici, ma le maggiori tensioni si sono avute quando molti partecipanti hanno fatto notare l’assenza di un barcode che permettesse di associare la scheda anagrafica del candidato all’elaborato.

Immagine scattata nel bagno del palazzetto alle ore 8,30.

Le risposte scortesi ed arroganti fornite dagli organizzatori della prova hanno contribuito ad inasprire gli animi:

“Queste sono le procedure ministeriali!”

“Se voi siete qui avete accettato le modalità di svolgimento del concorso previste nel bando”.

Secondo quanto riportato nel bando avrebbe dovuto esserci una prova pre-selettiva in data 5 ottobre 2016 che però, in data 29 settembre è stata annullata regalando a tutti i 2143 candidati la possibilità di accedere alla prova scritta prevista per il 20 ottobre 2016. Appare pertanto evidente come molti aspetti organizzativi della prova concorsuale non corrispondessero con quanto riportato nel bando.

I commissari cercano di calmare gli animi distribuendo bottigliette di acqua

Le polemiche sull’assenza del codice a barre sul modulo risposte si sono placate solo quando hanno avuto inizio altre contestazioni da parte dei candidati sulla comunicazione da parte della commissione riguardante la possibilità di correggere una qualsiasi risposta semplicemente apponendo la dicitura “NO” (come correzione accanto alla riga ritenuta sbagliata) e apponendo una crocetta sopra la nuova casella (ritenuta dal candidato quella giusta).

Pertanto qualsiasi malintenzionato avrebbe potuto correggere a piacimento gli elaborati di chiunque semplicemente scrivendo “NO” e selezionando la risposta corretta dato che la correzione è stata affidata ai commissari che leggeranno personalmente gli scritti.

Ma ecco che la presidente di commissione interviene prontamente:

“Pretendo allora che tutti firmiate per non dare la possibilità di correggere la risposta, se no chi non accetta queste regole può anche liberamente andarsene!”

Tra i fischi e gli insulti degli infermieri presenti e le minacce degli organizzatori siamo giunti alle ore 12.00. La possibilità di correggere liberamente le risposte è restata invariata. Ora è giunto il momento del sorteggio della prova e della lunghissima attesa per la consegna delle prove. Dopo 2 ore di attesa giungono le prime comunicazioni sul nuovo ritardo.

“Si è inceppata la fotocopiatrice.”

Tra i fischi e le ovazioni un nuovo membro della commissione si giustifica:

“Può succedere, organizzare un concorso non è facile!”

Modulo risposte privo di codice a barre.

Gli infermieri più agguerriti fanno notare agli organizzatori che avrebbero potuto stampare una copia di ognuna delle 4 prove per ogni candidato prima di sorteggiare l’elaborato ma ecco che, puntuale come un orologio svizzero arrivare la giustificazione della responsabile delle risorse umane:

“Per risparmiare carta abbiamo preferito stamparle dopo il sorteggio…”

Il dialogo surreale tra candidati e commissione prosegue; alcuni candidati chiedono come sia possibile che, per una prova concorsuale organizzata in questo modo, fossero presenti solo due fotocopiatrici.

“Le fotocopiatrici presenti sono due ma abbiamo problemi tecnici…”

“Abbiamo optato per due sole fotocopiatrici per garantire la trasparenza della prova…”

I fischi e gli insulti diventano assordanti, molti infermieri chiedono di poter uscire dal palazzetto rinunciando alla prova ma ecco intervenire nuovamente un commissario:

“Questi ritardi sono da prevedere, chi vuole andarsene non otterrà alcun rimborso!”

Ma la situazione precipita quando migliaia di persone presenti all’esterno del palazzetto, appartenenti al secondo gruppo, insistono per entrare all’interno ed effettuare la prova. Alcuni commissari cercano di calmare gli animi all’esterno e, prima che la situazione degeneri, alcuni cittadini richiedono l’intervento dei carabinieri che, giunti sul posto, riportano la calma tra i presenti.

Alle ore 14.50 finalmente vengono consegnate le prove pinzate a mano dai commissari e non inserite in busta chiusa. Un plico composto da 7 fogli (per risparmiare carta) contenenti 30 domande a risposte multiple viene consegnato ad ogni partecipante che, fino al via, non avrebbe dovuto leggere quanto riportato su alcuna pagina.

Alle ore 15.00 ha avuto inizio la prova. Il silenzio è finalmente calato nel palazzetto. I commissari sono finalmente riusciti a riportare l’ordine e a far svolgere il tutto in maniera regolare. Il tabellone segnapunti utilizzato per le partite di basket ha scandito lo scorrere dei minuti e al suono della sirena ogni candidato è stato invitato ad inserire il foglio con le risposte all’interno della busta e sigillarla.

Le buste sono state raccolte dai commissari e la folla di persone ha iniziato a defluire dall’uscita secondaria mentre i candidati del pomeriggio si apprestavano a fare ingresso per prendere parte alla prova.

Un’ennesima giornata di follia si è conclusa. Oltre 2.000 infermieri hanno rimpinguato le casse ospedaliere pagando la quota di iscrizione di 25 euro ed in cambio hanno ottenuto un’organizzazione lacunosa che non ha garantito alcuna trasparenza dando adito a dubbi che quasi sicuramente si trasformeranno in certezze.

La redazione di Nurse Times invita tutti i candidati in possesso di prove su eventuali irregolarità, a segnalare il fatto alle autorità competenti per le indagini del caso.

Simone Gussoni

 

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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