Documento finale tavolo tecnico ministeriale: gli ospedali di comunità

Il documento finale del tavolo tecnico ministeriale sui nuovi modelli assistenziali ha elaborato quattro ambiti specifici per gli infermieri: infermieristica di famiglia-comunità; assistenza infermieristica domiciliare;  assistenza infermieristica ambulatoriale; ospedali di comunità.

Dopo aver ripreso l’infermieristica di famiglia/comunità, esaminiamo un altro ambito di competenza elaborato nel documento ministeriale: gli Ospedali di comunità

Le degenze territoriali di prossimità a gestione infermieristica (ospedali di comunità) sono uno degli ambiti in cui si esprime l’infermieristica di famiglia/comunità e rientrano negli obiettivi che il Ministero della salute ha identificato per l’utilizzo appropriato della rete ospedaliera e per il potenziamento delle cure primarie.

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Sono strutture a vocazione multifunzionale operative nelle 24 ore e destinate a trattare persone affette da patologie cronico-degenerative in fase non acuta, tendenzialmente stabilizzate, e con esigenze diversificate.

L’assistenza erogata si pone con modalità intermedia tra il ricovero ospedaliero e l’assistenza domiciliare o residenziale con le quali non si pone in alternativa, ma in rapporto di forte integrazione e collaborazione.

L’infermiere di famiglia/comunità operante in tali strutture, prende in carico prevalentemente pazienti che necessitano di sorveglianza infermieristica continuativa o di interventi sanitari che sarebbero potenzialmente erogabili a domicilio a causa del riacutizzarsi di patologie croniche ma che, in mancanza di idoneità del domicilio (strutturale e familiare), necessitano di ricovero in queste strutture.

La gestione dei processi di cura, assistenza e gestione negli ospedali di comunità è infermieristica. Gli infermieri, oltre a porre in essere quanto prescritto dal mmg di ognuno dei pazienti “ricoverati”, pianificano e attuano i processi assistenziali, valutano e comunicano ai mmg la risposta ai trattamenti, individuano elementi di eventuale instabilità clinica, attivano, in accordo con i mmg, le figure sanitarie necessarie al paziente e pongono in essere quanto di necessità per garantire la continuità assistenziale e l’interazione con la rete dei servizi territoriali e ospedalieri.

L’obiettivo da raggiungere è il recupero della stabilità clinico assistenziale e della maggiore autonomia possibile per il rientro al proprio domicilio del paziente.

Fonte: Ipasvi

Immagine: iltirreno.gelocal.it

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Giuseppe Papagni

Nato a Bisceglie, nella sesta provincia pugliese, infermiere dal 94, fondatore del gruppo Facebook "infermiere professionista della salute", impegnato nella rappresentanza professionale, la sua passione per l'infermieristica vede la sua massima espressione nella realizzazione del progetto NurseTimes...

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