è notizia di qualche giorno fa che la Fondazione Policlinico Gemelli per il quarto anno consecutivo è stata premiata con il riconoscimento Top Employer 2021 come una delle aziende italiane attente al benessere dei lavoratori, evidenziando tutte le specificità richieste per il riconoscimento.
Purtroppo però per il quinto anno consecutivo il Gemelli continua a non pagare gli straordinari ai lavoratori, i festivi infrasettimanali e per ultimo non paga l’indennità di malattie infettive nei reparti infettivi Covid-19.
Ricordiamo che a seguito dell’Ordinanza del Presidente della Regione Lazio n. Z00003 del 6 marzo 2020, si è deciso di trasformare, presso la Fondazione Policlinico Gemelli, il presidio Columbus in COVID Hospital regionale destinato alla gestione dei pazienti affetti o dei casi sospetti di COVID-19, al fine di supportare l’HUB regionale-IRCCS Spallanzani nel fronteggiare l’emergenza sanitaria e ampliare nel tempo fino a 420 posti letto anche all’interno del Policlinico A. Gemelli a seguito di altre delibere.
Tutto questo ha portato oneri e onori alla Fondazione Policlinico Gemelli, ma nella realtà lavorativa, soprattutto per gli infermieri, ha portato solo a sacrifici enormi, stress lavorativo e quasi mille contagi all’interno della Fondazione Policlinico Gemelli.
Ma la Fondazione Policlinico Gemelli invece di premiare tutto questo sacrificio ha deciso di non retribuire quello che spetta di diritto a chi lavora in un reparto a rischio infettivo, ovvero l’indennità di malattie infettive (circa 3€ nette al giorno) sia per il personale infermieristico che di supporto, che lavorano H24 nei reparti Covid-19, ed in contrasto con quanto prevede invece la direttiva (UE) 2020/739 della Commissione, del 3 giugno 2020, che modifica l’allegato III della direttiva 2000/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l’inserimento del SARS-CoV-2 nell’elenco degli agenti biologici di cui è noto che possono causare malattie infettive nell’uomo e che modifica la direttiva (UE) 2019/1833 della Commissione.
A seguito di tale decisione unilaterale il Coina ha chiesto un incontro urgente con l’amministrazione.
Nel caso di un esito negativo, il Coina si attiverà con azioni legali, stato di agitazione ed eventuale sciopero dei lavoratori per il ripristino delle legalità.
Redazione Nurse Times
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