Infermieri

CNAI: il caso di Unife non è affatto isolato, indignazioni a geometria variabile

Anche la Consociazione Nazionale delle Associazioni infermieristiche (CNAI) prende posizione con un post sulla pagina Facebook ufficiale

Secondo la CNAI il caso di Unife non è affatto isolato.

La CNAI si esprime contro la scelta, compiuta in autotutela, dell’Università di Ferrara, di procedere al cambio di componente di commissione, escludendo la rappresentante del SSD MED/45 Scienze infermieristiche ed inserendo anche il terzo commissario del settore MED/42 Igiene e medicina Preventiva, per motivi legati alla definizione dei criteri di valutazione dei candidati.

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Tuttavia è altrettanto vero che questo caso non è il primo. Ci sono stati già molti concorsi, anche di recente, quasi tutti terminati positivamente con la chiamata di personale del profilo infermieristico, senza nessuna eco mediatica e/o lamenti – con nessun componente della Commissione appartenente alla professione (SSD Med/45).

I dati sono chiari e pubblici, cosi come i concorsi che sono stati effettuati. Le norme pur se ombrose – di fatto – purtroppo consentono questo tipo di commissione, con tutti medici ad esempio. E bisogna ragionare e operare per mutarle queste norme, come sosteniamo da tempo.

Almeno negli ultimi anni sono di molto diminuiti i concorsi – e non dovrebbero essere più accettati casi – di personale immesso nelle posizioni di ricercatore e/o professore non abilitato alla professione infermieristica, anche grazie all’impegno di accademici e gruppi associativi professionali interni ed esterni alla professione. Impegno che dovrà essere sempre maggiore e più esteso.

Allo stesso tempo, però le infermiere e gli infermieri delle diverse generazioni, in possesso dei titoli previsti (es. Ph.D) e ove richiesto dell’abilitazione scientifica nazionale, devono anche avere il “coraggio” di partecipare a questi concorsi.

Il coraggio di chiedere e partecipare ad una competizione “vera”, “trasparente” e “sana”, di perdere o vincere, cosa che la maggioranza delle volte non accade, perché non si vuole “dare fastidio” al candidato “di riferimento”e/o al professore di riferimento. Non si può restare in attesa del proprio turno e/o della “chiamata giusta” e poi gridare allo scandalo.

Non sono mancati infatti – anche di recente – concorsi da ricercatore di scienze infermieristiche con un solo “singolo” candidato. E questo vale anche perché alcuni concorsi sono costruiti con requisiti ad arte sul curriculum di un candidato.

Accade in tutti i settori ed in tanti ambiti, compreso quello dell’infermieristica.
Spiace veramente molto vedere che le fiamme si alimentino, ma solo a geometria variabile e per certi versi in maniera discutibile.

La CNAI, da sempre attiva e operativa a sostegno della Docenza infermieristica.

Redazione Nurse Times

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