Infermiere dell’Emergenza

Cerebrotech Visor, il defibrillatore cerebrale per trattare l’ictus ischemico in ambiente extraospedaliero

Un dispositivo portatile che potrebbe essere messo a disposizione di tutti i professionisti dell’emergenza e dei cittadini ha dimostrato di avere la capacità di individuare le occlusioni dei vasi sanguigni con un’accuratezza del 92% nei pazienti che potrebbero avere appena manifestato un ictus cerebrale.


I ricercatori si auspicano che questo dispositivo possa essere presto disponibili in ogni luogo pubblico, proprio come già accade per i defibrillatori automatici esterni (DAE) utilizzabili in caso di svariate patologie cardiache.

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Il “Cerebrotech Visor” è stato realizzato dai ricercatori e dai clinical investigators della Medical University of South Carolina (MUSC), Mount Sinai e della University of Tennessee Health Sciences Center. Durante la fase di sperimentazione, il suo utilizzo sui pazienti vittima di ictus ischemico ha permesso di migliorare notevolmente la sopravvivenza degli stessi, permettendo il successivo trasferimento in un centro ictus specializzato.


Il dispositivo si è dimostrato più efficace nell’identificazione dell’evento ictale rispetto al solo esame fisico effettuato da un neurologo. Quest’ultimo avrebbe un’accuratezza compresa tra il 40% e l’89%.


Denominato Cerebrotech Visor, finanziato dalla società Cerebrotech Medical System, utilizza una particolare tecnica spettroscopica chiamata VIPS (volumetric impedance phase shift spectroscopy). Invia microonde a basso voltaggio attraverso il cervello in grado di variare la propria frequenza attraversando un fluido. Le onde vengono quindi “riflesse” al dispositivo attraversando nuovamente il cervello del paziente.


Se un paziente manifesta un evento ictale di grave entità, i fluidi cerebrali subiscono alterazioni e le onde diventano maggiormente asimettriche a seconda della gravità dell’evento.


L’ictus cerebrale è causato dell improvvisa chiusura o rottura di un vaso cerebrale e dal conseguente danno alle cellule cerebrali dovuto dalla mancanza dell’ossigeno e dei nutrimenti portati dal sangue (ischemia) o alla compressione dovuta al sangue uscito dal vaso (emorragia cerebrale). Secondo la National Stroke Association quasi 800.000 persone ogni anno ne sarebbero vittima negli Stati Uniti.

I pazienti colpiti da ictus ischemico, ricevono una terapia endovascolare dopo circa 24 ore dall’evento. Tuttavia, la probabilità di guarigione con un buon outcome decresce del 20% per ogni ora di ritardo nel trattamento.

Secondo i ricercatori questo dispositivo può garantire migliori outcome qualora il personale sanitario lo utilizzi in ambiente extraospedaliero, pochi minuti dopo la manifestazione dei sintomi. L’utilizzo del Cerebrotech Visor permetterebbe di risparmiare tempo, indirizzando il mezzo di soccorso direttamente in una struttura dotata di centro ictus.

“I trasferimenti tra ospedali impegnano grosse risorse economiche e di tempo”, spiega Raymond Turner, professore di Neurochirurgia e ricercatore del team che ha sviluppato il dispositivo. “Se riuscissimo a dare informazioni al personale dell’emergenza territoriale in merito ad un ictus, l’intero processo di Triage e l’ospedale di destinazione potrebbero variare” con enormi benefici per il paziente.

Durante la fase di sperimentazione i visori sono stati forniti ai paramedici americani in una regione dotata di cinque centri ictus. L’accuratezza nell’identificare l’evento ictale delle squadre dotate del device è stata confrontata con quelle prive dello stesso dispositivo e che quindi effettuavano il tradizionale esame fisico del paziente.

Lo studio ha incluso sia i pazienti con evidente sospetto di stroke che quelli apparentemente affetti da altre patologie. Ogni paziente è stato sottoposto a 3 analisi celebrali della durata di 30 secondi ognuna. I risultati sono stati successivamente rivalutati da un neurologo che ne ha verificato l’accuratezza sottoponendo il paziente al tradizionale neuroimaging per la diagnosi conclusiva.

Il visore della Cerebrotech ha dimostrato un’accuratezza del 92% comparato con gli esami strumentali standard eseguito in ospedale dal neurologo. Si è dimostrato efficace nel determinare la gravità dell’ictus, classificandolo in evento severo o moderato. Il dispositivo ha riscontrato correttamente l’assenza di patologia cerebrovascolare nei soggetti affetti da disturbo di origine diversa. Il device non è stato testato nei pazienti ai quali era stato precedentemente impiantato un dispositivo metallico intracranico, poiché quest’ultimo potrebbe interferire con le radio-frequenze del device.

Cerebrotech Medical Systems ha pagato i consulenti medici per analizzare le immagini ottenuti dagli esami standard ed insegnare i visori VIPS come riconoscere le diverse onde radio. I consulenti non hanno avuto accesso ai dati ottenuti dai visori durante la loro analisi.

I ricercatori si auspicano che i visori possano diffondersi a macchia d’olio negli Stati Uniti, per permettere agli algoritmi basati sul “machine learning” di permettere ai dispositivi di migliorare le loro stesse conoscenze diventando così sempre più precisi. Sperano che possano essere presenti in ogni luogo pubblico, proprio come i defibrillatori. I risultati ottenuti sono stati pubblicati sul Journal of Neurointerventional Surgery.

Simone Gussoni

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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