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Cerca di spiegare l’utilità dei vaccini: Infermiera inseguita e malmenata da mamme NoVax, salvata dai Carabinieri

ANCONA - Un'infermiera che ha deciso di ascoltare il dibattito in consiglio regionale durante il quale è stata approvata la Legge 95 sulle linee guida per le vaccinazioni è stata violentemente aggredita fisicamente e verbalmente da un manipolo di genitori NoVax

ANCONA – Un’infermiera che ha deciso di ascoltare il dibattito in consiglio regionale durante il quale è stata approvata la Legge 95 sulle linee guida per le vaccinazioni è stata violentemente aggredita fisicamente e verbalmente da un manipolo di genitori NoVax

I fatti risalgono all’8 agosto scorso ma l’infermiera avrebbe presentato un esposto in Procura della Repubblica solo alcuni giorni fa.

Questa volta le violenze verbali e le intimidazioni che generalmente i NoVax scrivono, il più delle volte in un italiano alquanto claudicante, sono diventate reali.

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Si sono scatenati dal vivo, in un coraggioso faccia a faccia. L’infermiera è stata riconosciuta al termine della seduta da tre genitori NoVax che l’hanno prima insultata, poi additata di voler fare carriera sfruttando la propria posizione ProVax.

Una volta lasciata l’aula, l’infermiera avrebbe tentato di fuggire in direzione della propria auto, ma i paladini esantematici free l’avrebbero accerchiata e spintonata impedendole di muoversi.

Solo l’intervento dei Carabinieri ha permesso alla professionista sanitaria di liberarsi dalle grinfie delle mamme informate.

Ma raggiunta l’abitazione la donna si è accorta che la querelle non si era ancora conclusa. Le offese e gli insulti infatti sono proseguiti sul web.

Sui social networks infatti l’intero esercito NoVax si era scatenato deridendo, insultando ed offendendo nei peggiori dei modi l’infermiera.

Alle 17.33 di quello stesso pomeriggio, quando i lavori consiliari erano ancora in pieno svolgimento, gli attivisti NoVax avevano già creato discussioni con nome e cognome dell’infermiera e sua fotografia definendola “infiltrata” delle lobby dei vaccini.

Il post ha dato il via a un dibattito che è proseguito per oltre 24 ore. Molte donne che si sono presentate come “Mamme Attente” ed impegnate a salvare la vita dei loro bambini, si sono trasformate in amazzoni del web.

Hanno definito l’infermiera “infiltrata” definendola “scema di turno, provocatrice prezzolata, senza vergogna, impegnata ad augurare il male, da buttare fuori a calci, in cerca di notorietà, squallida, senza cuore che pensa solo hai soldi, più adatta alla tangenziale che alla sanità.”

Poi l’Epifania intorno alle 22.45: «Le rode er culo che nei articoli risulta solo come una mamma provax… poteva diventare vip». E siccome (parlando di quantità e non di qualità) in media sui social vige l’onagrocrazia, scrive in conclusione la firmataria della denuncia: «Tutto questo ha creato non pochi disagi alla mia famiglia: mio marito e i miei figli sono tutt’ora oggetto di derisione almeno quanto me».

L’operatrice sanitaria, in base a quanto riferito e alle informazioni allegate nell’esposto, chiede attraverso l’avvocato De Zio all’autorità giudiziaria di verificare se, all’interno di tale genuino scambio di post, siano individuabili i reati di diffamazione e minacce. Due persone sarebbero state identificate dai Carabinieri intervenuti ed una terza è stata riconosciuta dall’analisi delle telecamere di sorveglianza.

Simone Gussoni

Fonte: Corriere Adriatico

 

Riceviamo e pubblichiamo la nota di E.R.

Parto dal fatto che non sono mai stata aggredita fisicamente. Nessuno spintonamento. Non ho provato a “fuggire” perché finché il dialogo resta su toni civili non ho alcun problema a confrontarmi sul tema con altre persone.

Ho chiamato la vigilanza che era presente in seduta del consiglio perché le loro provocazioni ed aggressioni – verbali, come ampiamente specificato – erano troppo pesanti ed insistenti.

Non mi hanno permesso di andare verso la macchina perché “rimbalzavano” intorno a me in base ai miei spostamenti cercando di andar via. I carabinieri erano presenti perché loro lo avevano convocati con una pretestuosa quanto falsa motivazione, ed è stato sì il carabiniere a dirmi di poter andare tranquillamente, ma certo non liberandomi fisicamente perché se fossi stata anche solo sfiorata la denuncia sarebbe stata di tutt’altra natura.

Il resto del vostro articolo, che riporta quasi testualmente l’articolo del corriere adriatico, è corretto.

Apprezzo davvero molto il vostro interesse verso questa vicenda che ha del vergognoso pur senza aggressioni fisiche. Tuttavia non vorrei far passare un messaggio sbagliato.

Resto a disposizione per eventuali ulteriori domande nel caso voleste affrontare ed approfondire l’argomento (ho letto tra i commenti dell’articolo su Facebook alcune domande che potevano meritare una risposta).

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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Dott. Simone Gussoni

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