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Carenza infermieri, l’appello di Uil Fpl Taranto: “Scorrere la graduatoria concorsuale e stabilizzare i precari”

Queste le richieste che il sindacato ha inviato ai vertici della sanità pugliese e tarantina attraverso la seguente lettera, a firma del segretario generale Emiliano Messina.

In queste settimane si sente ancora più forte il grido d’allarme di tutti gli stakeholders pubblici e privati in ordine alla carenza di infermieri in tutto il territorio nazionale, compresa la Puglia. Gli studi nazionali dimostrano come l’attuazione della Missione 6 (Salute) del Pnrr rischi di essere inattuabile proprio a causa della annosa carenza di infermieri.

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Secondo le previsioni prospettiche, i prossimi laureati in Infermieristica, considerando i posti messi a bando nelle università, non riusciranno a coprire il fabbisogno del solo settore pubblico, se si tiene conto dei pensionamenti, dell’attuazione del Pnrr e del poco appeal della professione infermieristica. A tal proposito gli studi della Fnopi ci dicono che, nonostante siano stati incrementati i posti messi a bando dalle università, il numero dei candidati in Italia è stato inferiore alle richieste.

Studi internazionali ci dicono inoltre che il tasso di mortalità e la probabilità di andare incontro a eventi avversi legati alla degenza in ospedale (soccorsi mancati, infezioni, cadute, lesioni da pressione, ecc.) aumentano quando gli organici ospedalieri hanno una presenza di infermieri al di sotto di determinati standard e quando gli infermieri si trovano a fronteggiare elevati turnover di pazienti.

Quanto rappresentato rende evidente come sia urgente e non procrastinabile l’immediato scorrimento della graduatoria concorsuale del concorso unico regionale Asl Bari per garantire alti standard di qualità, rendendo efficaci ed efficienti le prestazioni sanitarie erogate al cittadino. La grave crisi sanitaria che stiamo vivendo ha ampiamente dimostrato come depauperare il Ssn si riverbera come un boomerang sull’intero sistema Paese, producendo disastri al limite del tracollo finanziario, oltre che in termini di perdita di vite umane.

Parimenti allo scorrimento della graduatoria concorsuale è urgente avviare le procedure di ricognizione del personale precario avente diritto ai requisiti per la stabilizzazione. Va rammentato che è il Parlamento italiano, quindi la massima espressione della volontà del Paese, con una legge dello Stato, ad aver posto le basi giuridiche per la stabilizzazione del personale precario, che con dedizione e professionalità, anche a rischio della vita, ha affrontato l’emergenza sanitaria.

Questo personale non può oggi essere accompagnato alla porta con un “grazie”, senza che la Regione Puglia abbia rivisitato le dotazioni organiche e stabilito il nuovo piano triennale del fabbisogno di personale, al fine di avere un quadro chiaro, anche in termini di programmazione, di quali saranno le prossime necessità assunzionali. In questo momento non può esserci alcuna “lotta” tra idonei e precari: c’è spazio per tutti. Il fabbisogno di infermieri con la realizzazione del Pnrr è talmente alto che è inutile creare terrorismo mediatico. Basta semplicemente una sana e puntuale programmazione.

Prima di parlare di fabbisogno di personale, bisogna affrontare il problema dei modelli organizzativi e capire se in Puglia sono applicate le migliori evidenze scientifiche, oppure si è ancora costretti ad applicare il “modello organizzativo per compiti”, tipico degli anni Trenta e oramai vetusto, nonché lontano da una visione europea ed extraeuropea della sanità. Non possiamo permetterci, dunque, di perdere neanche un’unità infermieristica dal concorso di Bari e un posto di lavoro per quanto attiene il personale in forze con contratto a tempo determinato.

È inaccettabile sentir parlare del rischio di creare con il Pnrr contenitori “vuoti” per la carenza di professionisti infermieri e poi licenziare migliaia di lavoratori con ripercussioni su migliaia di famiglie e vite umane. Non possiamo tralasciare il fatto che la farraginosa macchina amministrativa della Regione Puglia ha iniziato nel 2019 e concluso con le chiamate in servizio solo nel 2022 (ancora non finalizzata con la sottoscrizione dei contratti di lavoro) la procedura concorsuale per 566 infermieri.

Le esperienze di altre Regioni, in piena pandemia, ci hanno dimostrato che concludere in tempi celeri una procedura concorsuale, anche in presenza di un numero elevato di candidati, è assolutamente possibile. Prova ne sia il fatto che, tra le due prove scritte svolte nel mese di febbraio 2021 e quella orale iniziata solo a settembre 2021, sono trascorsi sette lunghi mesi. Nel medesimo periodo in altre Regione le prove concorsuali iniziavano e si concludevano in pochi mesi con una programmazione a monte. Il trascorrere del tempo ha fatto sì che le aziende sanitarie facessero ricorso a contratti a termine per far fronte alle scoperture di organico, anche strutturali, in violazione dell’art. 36 del Dlgs. 165/2001, che legittima l’uso dei contratti a termine solo per esigenze eccezionali o temporanee.

In considerazione di quanto detto si chiede l’immediata assunzione di tutti gli infermieri presenti nella graduatoria concorsuale e l’avvio delle procedure di stabilizzazione. Medesima considerazione va fatta per il concorso regionale per oss, in quanto vi sono ancora importanti scoperture di organico, considerando che ancora i reparti non presentano oss h24 e in molti servizi questa importante figura non è stata ancora prevista.

Redazione Nurse Times

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