La colecistite acuta è un’infiammazione della colecisti (denominata anche cistifellea) che, di solito, si verifica quando un calcolo biliare ostruisce un corto condotto (chiamato dotto cistico), che unisce la cistifellea ad un altro canale che fuoriesce dal fegato (il cosiddetto dotto epatico).
I calcoli biliari sono piccole “pietre”, in genere formate da colesterolo, che si formano nella colecisti. Sono molto comuni, di solito non causano disturbi (sintomi) ma, a volte, possono provocare episodi di dolore (colica biliare) o infiammazione della colecisti (colecistite).
La colecistite acuta è potenzialmente grave e, normalmente, deve essere curata in ospedale con il riposo, la somministrazione di liquidi per via endovenosa e, se necessario, di antibiotici.
La colecisti (o cistifellea) è un piccolo organo a forma di pera situato sotto il fegato. Il suo ruolo principale è quello di immagazzinare e concentrare una sostanza liquida, la bile, prodotta dal fegato che è necessaria per digerire e assorbire i grassi, stimolare il movimento (peristalsi) dell’intestino ed esercitare un’azione antisettica nei confronti della flora batterica; dal fegato passa attraverso una serie di canali, chiamati dotti biliari, fino a raggiungere la colecisti, dove viene accumulata. Nel tempo, la bile diventa più concentrata rendendo più efficace la digestione dei grassi. Quando è necessario, è rilasciata nell’apparato digerente.
La colecisti è un organo utile, ma non essenziale, quindi, la sua asportazione chirurgica non interferisce con la capacità di digerire il cibo.
Il disturbo (sintomo) principale che caratterizza la colecistite acuta è un improvviso dolore pungente, nella parte situata in alto a destra della pancia (addome), che si diffonde verso la scapola destra o verso la schiena. Il dolore peggiora con la respirazione profonda e, a differenza di altri tipi di dolore addominale, è generalmente persistente e non scompare in poche ore.
Alcune persone possono avere disturbi (sintomi) aggiuntivi, come ad esempio:
Quando consultare un medico
Il medico di famiglia deve essere consultato se compare all’improvviso un fortissimo dolore addominale, soprattutto se dura più di due ore o se è accompagnato da altri disturbi, come l’ittero e la febbre.
È importante che la colecistite acuta sia accertata (diagnosticata) il più presto possibile perché se non curata rapidamente c’è il rischio che si sviluppino gravi complicazioni.
La colecistite acuta può essere con calcoli o senza calcoli.
Colecistite con calcoli
La colecistite con calcoli è la forma più comune e, di solito, quella meno grave. Essa rappresenta circa il 95% di tutti i casi. Si sviluppa quando l’apertura principale della colecisti, il dotto cistico, è bloccata da un calcolo o da una sostanza nota come fango biliare, miscela di bile (liquido prodotto dal fegato che favorisce la digestione dei grassi), piccoli cristalli di colesterolo e sale.
L’ostruzione del dotto cistico provoca un accumulo di bile nella colecisti, aumentando la pressione all’interno del dotto, che va incontro a un’infiammazione. In circa un caso su cinque, la colecisti infiammata è anche infettata da batteri.
Colecistite senza calcoli
La colecistite senza calcoli è una forma meno comune, ma di solito più grave, di colecistite acuta. Di solito si sviluppa come complicazione di una malattia grave, di infezioni o lesioni che danneggiano la colecisti.
La colecistite senza calcoli può essere causata da danni accidentali alla colecisti durante interventi chirurgici, dal digiuno prolungato, da ustioni o da infezioni batteriche o virali (ad esempio da HIV).
In presenza di forti dolori alla pancia (addome), il medico di famiglia effettua un semplice test chiamato manovra di Murphy. Consiste nel premere la mano sulla pancia del malato, appena sotto il torace, chiedendogli di respirare profondamente. Poiché la colecisti si sposterà verso il basso mentre il malato prenderà aria, se è infiammata quando la mano del medico la toccherà causerà un dolore improvviso.
Se il medico riterrà che si tratti di una colecistite acuta, invierà immediatamente il malato in ospedale per approfondimenti e cure.
Gli esami che saranno effettuati in ospedale comprendono:
Altri esami radiologici, come raggi x, tomografia assiale computerizzata (TAC), o risonanza magnetica nucleare (RMN) possono essere eseguiti se si ha il sospetto che i calcoli possano aver danneggiato i tessuti a contatto con la colecisti.
La colecistite acuta richiede il ricovero del malato in ospedale per essere sottoposto alle cure (terapie).
Terapia iniziale
Di solito, consiste in:
Se è presente un’infezione potranno essere impiegati degli antibiotici che andranno presi per una settimana. Durante questo periodo potrebbe essere necessario rimanere in ospedale.
In seguito alle cure, di solito, gli eventuali calcoli biliari che hanno causato la colecistite acuta rientrano nella colecisti e l’infiammazione si riduce.
In alcuni casi, dopo la cura iniziale può essere raccomandato l’intervento chirurgico di eliminazione della colecisti (detto colecistectomia) per evitare che si verifichino altri episodi di colecistite acuta e ridurre così il rischio che si manifestino complicazioni potenzialmente gravi.
Una procedura chirurgica alternativa all’intervento classico, sebbene poco utilizzata, è la colecistostomia percutanea che consiste nell’inserimento di un ago attraverso l’addome per far uscire il liquido prodotto dalla colecisti. In genere, è effettuata quando lo stato di salute generale del malato non consente di eseguire l’intervento chirurgico.
Se, invece, le condizioni fisiche sono buone è preferibile procedere con l’intervento chirurgico che può essere effettuato immediatamente, dopo uno o due giorni, o dopo la guarigione dall’infiammazione, solitamente prevista in due settimane circa.
L’intervento chirurgico può essere eseguito con tre modalità:
È possibile condurre una vita perfettamente normale senza la colecisti: pur essendo utile, infatti, non è essenziale poiché il fegato continuerà a produrre ancora la bile per digerire il cibo. Alcune persone hanno riferito di avere disturbi (sintomi) quali gonfiore e diarrea dopo aver mangiato alcuni alimenti.
Non è sempre possibile prevenire la colecistite acuta, ma si può contenere il rischio di svilupparla attraverso un’alimentazione sana ed equilibrata e evitando i cibi ad alto contenuto di colesterolo che contribuiscono alla formazione dei calcoli biliari.
Il sovrappeso e l’obesità, aumentano il rischio di sviluppare calcoli biliari. È consigliabile, quindi, controllare il proprio peso, preferire una dieta sana e praticare esercizio fisico in modo regolare. Le diete a basso contenuto calorico con rapida perdita di peso dovrebbero essere evitate perché potrebbero disturbare la chimica della bile e, di fatto, aumentare il rischio di sviluppare calcoli biliari. Un piano di dimagrimento graduale è più appropriato.
Senza una cura adeguata, in alcuni casi la colecistite acuta può portare a complicazioni potenzialmente mortali che includono:
Per la cura di queste complicazioni è necessario il ricorso all’intervento chirurgico d’urgenza per rimuovere la colecisti. Ciò si verifica in circa un caso su cinque.
Redazione NurseTimes
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