“Vogliamo vederci chiaro nel bando pubblicato il 20 settembre (e in scadenza il 20 ottobre) dall’Ispe, l’Istituto per i servizi alla persona per l’Europa di Lecce. Un avviso pubblico per l’assunzione a tempo indeterminato di 45 operatori socio-sanitari (oss) e di due a tempo parziale, senza però alcuna garanzia per quelli già in servizio con la stessa qualifica. Anzi, i requisiti del bando li penalizzano e rischiano di mandarli a casa. Su questa procedura di selezione ho presentato un’interrogazione urgente, affinché la Regione intervenga per revocare il bando in attesa di far luce sulla sua regolarità”. Così, in una nota, Paolo Pagliaro (foto), consigliere della Regione Puglia e capogruppo di La Puglia Domani.
Sempre Pagliaro: “Le assunzioni tramite bando non andrebbero ad aggiungersi al personale già in servizio, ma a rimpiazzarlo: è questo lo scenario che si prospetta. I requisiti favoriscono ad esempio i lavoratori più giovani e non sono previste categorie protette, tutto a scapito dei lavoratori già in servizio. Nella mia interrogazione chiedo invece che vengano garantiti i posti di lavoro attuali, perché è insensato e disumano mandare via persone che da anni operano a servizio degli anziani ospiti delle Rsa, che hanno intessuto un rapporto di fiducia e familiarità con gli utenti, relazioni quasi filiali. Tant’è che gli stessi anziani e le loro famiglie sono angosciati dalla prospettiva di perdere questo prezioso punto di riferimento anche affettivo nelle strutture che li ospitano”.
Conclude Pagliaro: “A questi lavoratori che vivono una situazione drammatica dobbiamo dare risposte e garanzie, la Regione non può abbandonarli all’incertezza e a un eventuale licenziamento. Parliamo di un’ottantina di oss a rischio, una platea che dopo anni di servizio avrebbe diritto all’internalizzazione e alla garanzia di un futuro lavorativo sereno, e non certo al benservito. Su questa vicenda – occupazionale e umana – mi aspetto una presa in carico da parte della Regione cui spetta la nomina del presidente dell’Ispe trattandosi di un’azienda di servizi alla persona. La Regione ha voce in capitolo e deve farla valere, tutelando 80 lavoratori e le loro famiglie”.
Redazione Nurse Times
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