NT News

Atomizzatore intranasale: l’impatto del MAD nell’emergenza extra-ospedaloera

Tutto quello che c’è da sapere sul MAD, dispositivo progettato per la somministrazione di farmaci attraverso la mucosa nasale.

Nel contesto della medicina d’emergenza-urgenza extra.ospedaliera il ruolo del Dispositivo di Atomizzazione Mucosale (Mucosal Atomization Device, MAD) è sempre più rilevante. Questo dispositivo, progettato per la somministrazione di farmaci attraverso la mucosa nasale, sta guadagnando notevole riconoscimento e utilizzo grazie alla sua efficacia, rapidità d’azione e al minor disagio provocato al paziente rispetto ad altre vie di somministrazione.

Negli ultimi anni l’uso del MAD nell’emergenza extraospedaliera è cresciuto esponenzialmente. Questo aumento è dovuto a numerosi fattori. Prima di tutto la via intranasale offre una somministrazione non invasiva, un vantaggio particolarmente significativo in situazioni in cui l’accesso venoso può essere difficile o impossibile da ottenere, o in situazioni di trauma in cui non è possibile ottenere rapidamente una via venosa.

Advertisements


SCARICA LA TUA TESI


Inoltre, in situazioni di emergenza-urgenza, il tempo è un fattore cruciale: la rapida insorgenza d’azione della somministrazione intranasale può fare la differenza nel risultato clinico. Infine, sia i pazienti che i professionisti sanitari apprezzano la riduzione del dolore e dello stress associati alle iniezioni, un vantaggio non trascurabile, specialmente in contesti pediatrici.

Funzionamento

Il MAD si basa su un semplice principio: la trasformazione di un liquido medicamentoso in un aerosol fine, che viene poi diffuso sulle superfici della mucosa nasale. L’aerosol prodotto ha una superficie di contatto maggiore con la mucosa rispetto a un liquido, e ciò permette una rapida assorbimento del farmaco nel circolo sistemico, bypassando il tratto gastrointestinale e l’effetto di primo passaggio epatico.

Esistono vari modelli di Dispositivi di Atomizzazione Mucosale (Mucosal Atomization Device, MAD) disponibili sul mercato, ciascuno con caratteristiche specifiche che possono influenzare l’efficacia della somministrazione del farmaco.

Alcuni modelli di MAD includono un serbatoio per il farmaco che può essere riempito prima della somministrazione, mentre altri sono progettati per essere collegati direttamente a una siringa contenente il farmaco. Alcuni dispositivi includono un filtro per impedire la dispersione del farmaco nell’ambiente durante l’atomizzazione, mentre altri includono funzionalità aggiuntive come la possibilità di regolare la dimensione delle particelle del farmaco.

Quando l’operatore preme il dispositivo, il liquido medicamentoso viene spinto attraverso una piccola apertura o ugello, convertendolo in un aerosol. L’aerosol prodotto ha particelle di dimensioni molto piccole, di solito meno di 10 micron, che permettono una diffusione uniforme sulle superfici mucose.

Il funzionamento del MAD non richiede particolari competenze tecniche o formazione specifica, rendendolo un’opzione accessibile e pratica per i professionisti dell’assistenza sanitaria d’emergenza-urgenza extraospedaliera. Tuttavia, come per qualsiasi strumento medico, una corretta comprensione del suo funzionamento e delle sue limitazioni è essenziale per massimizzare la sua efficacia e sicurezza.

Vantaggi

L’uso del Dispositivo di Atomizzazione Mucosale (Mucosal Atomization Device, MAD) nell’ambito dell’emergenza extraospedaliera presenta numerosi vantaggi, rendendolo un’opzione attraente per i professionisti sanitari e i pazienti.

Facilità di somministrazione: Il MAD è un dispositivo intuitivo e di facile utilizzo, che non richiede una formazione tecnica specifica per il suo impiego. Il suo uso può essere particolarmente utile in situazioni in cui l’accesso venoso è difficoltoso o impossibile da ottenere, come nei pazienti pediatrici, negli anziani, o in situazioni di disidratazione o shock.

Insorgenza rapida dell’azione del farmaco: Grazie alla ricca vascolarizzazione della mucosa nasale e alla grande superficie di contatto, i farmaci somministrati per via intranasale con il MAD vengono assorbiti rapidamente nel flusso sanguigno, consentendo un’insorgenza d’azione più rapida rispetto ad altre vie di somministrazione. Questa caratteristica può essere cruciale in situazioni di emergenza dove il tempo è un fattore determinante.

Minor dolore per il paziente: L’uso del MAD permette di evitare le iniezioni, riducendo il dolore e lo stress associati alle punture d’ago. Questo è particolarmente vantaggioso in ambito pediatrico, dove la paura delle iniezioni può causare ulteriore stress e disagio al paziente.

Evita l’effetto di primo passaggio: La somministrazione intranasale di farmaci consente di bypassare l’effetto di primo passaggio, un processo che può ridurre l’efficacia di alcuni farmaci quando somministrati per via orale.

Il MAD, quindi, rappresenta una soluzione efficace e pratica per la somministrazione di farmaci in ambiente extraospedaliero, offrendo un’opzione non invasiva e rapida per il trattamento di una serie di condizioni d’emergenza. La sua facilità d’uso, insieme alla rapidità d’azione e al minor dolore per il paziente, rendono il MAD una scelta preferibile sia per i professionisti sanitari che per i pazienti.

Farmacocinetica e Farmacodinamica

L’efficacia del Dispositivo di Atomizzazione Mucosale (Mucosal Atomization Device, MAD) nella distribuzione farmacologica è strettamente correlata alla comprensione dell’anatomia nasale. Infatti, l’anatomia del naso gioca un ruolo cruciale nel determinare quanto efficacemente un farmaco viene assorbito nel flusso sanguigno.

La cavità nasale è rivestita da una mucosa riccamente vascolarizzata che copre una superficie piuttosto estesa grazie alla presenza di strutture chiamate turbinati. Queste strutture aumentano la superficie di contatto tra l’aerosol del farmaco e la mucosa nasale, permettendo una maggiore assorbimento del farmaco. Tuttavia, la presenza di muco o di congestione nasale può ridurre la superficie di contatto e, di conseguenza, l’assorbimento del farmaco.

Inoltre la posizione del paziente e l’angolo di inserzione del MAD possono influenzare la distribuzione del farmaco all’interno della cavità nasale. Un corretto posizionamento del dispositivo può ottimizzare la consegna del farmaco, aumentando il suo effetto.

La farmacodinamica dei farmaci somministrati per via intranasale attraverso il MAD è influenzata da vari fattori. Innanzitutto il rapido assorbimento attraverso la mucosa nasale permette un’insorgenza d’azione più veloce rispetto ad altre vie di somministrazione.

Inoltre i farmaci somministrati intranasalmente bypassano l’effetto di primo passaggio, che è un fenomeno in cui una parte significativa del farmaco viene metabolizzata nel fegato prima di raggiungere la circolazione sistemica. Questo può aumentare la biodisponibilità del farmaco, rendendo la somministrazione intranasale particolarmente utile per i farmaci che sono fortemente influenzati da questo effetto.

Tuttavia, è importante notare che non tutti i farmaci sono adatti per la somministrazione intranasale. Ad esempio, i farmaci che non sono solubili in acqua o che hanno un alto peso molecolare possono non essere assorbiti efficacemente attraverso la mucosa nasale. Pertanto, la scelta del farmaco da somministrare tramite MAD deve essere attentamente valutata in base alle sue proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche.

Modalità di somministrazione

La somministrazione di farmaci tramite il Dispositivo di Atomizzazione Mucosale (Mucosal Atomization Device, MAD) necessita di alcune precauzioni specifiche per garantire l’efficacia e la sicurezza del trattamento.

Dosaggio: In primo luogo, è fondamentale notare che la dose del farmaco da somministrare tramite MAD può necessitare di un incremento rispetto alla dose normalmente somministrata per altre vie. Questo perché una porzione del farmaco potrebbe non essere completamente assorbita attraverso la mucosa nasale. Pertanto, si raccomanda generalmente di duplicare o addirittura triplicare la dose del farmaco rispetto a quella utilizzata per la somministrazione endovenosa o orale.

Volume: Quando si utilizza il MAD, è importante considerare anche il volume del farmaco da somministrare. Per ottenere un’atomizzazione ottimale e garantire un assorbimento efficace, si consiglia di mantenere volumi minimi, non superiori a 1 cc per narice. Volumi superiori possono portare a una distribuzione non uniforme del farmaco, riducendo così la sua efficacia.

Tecnica di somministrazione: Il processo di somministrazione del farmaco con il MAD coinvolge l’uso di entrambe le narici. Inizia posizionando la punta del MAD in una narice e tappando l’altra. Dopo aver somministrato il volume raccomandato di farmaco, ripeti il processo nell’altra narice. Questo metodo consente di massimizzare la superficie di contatto tra il farmaco e la mucosa nasale, aumentando così l’assorbimento del farmaco.

In conclusione, l’uso del MAD per la somministrazione di farmaci richiede un’attenta considerazione delle dosi, dei volumi e delle tecniche di somministrazione. Seguire queste linee guida può aiutare a garantire che i pazienti ricevano il massimo beneficio dalla terapia.

Farmaci utilizzabili di uso comune

Diversi farmaci sono attualmente somministrati attraverso il Dispositivo di Atomizzazione Mucosale (Mucosal Atomization Device, MAD) per un’ampia varietà di condizioni cliniche, specialmente nel contesto dell’emergenza extraospedaliera. Ecco alcuni esempi:

Fentanyl: Il fentanyl è un potente oppioide comunemente usato per il sollievo del dolore acuto. La somministrazione intranasale del fentanyl attraverso il MAD permette un rapido sollievo dal dolore, spesso più veloce della somministrazione endovenosa. Ha un assorbimento del 70-80% rispetto alla somministrazione per endovenosa

Morfina: Oppiaceo di uso comune per la gestione del dolore. Ha un assorbimento solo del 10% rispetto alla via endovenosa.

Ketamina: La ketamina è un anestetico dissociativo utilizzato per la sedazione e il controllo del dolore. Il MAD permette la somministrazione intranasale della ketamina, il che può essere particolarmente utile nel controllo del dolore acuto e nella sedazione procedurale quando l’accesso venoso non è immediatamente disponibile. La sua percentuale di assorbimento non è particolarmente chiara, poiché sembra differirsi molto da quella per via EV.

Naloxone: Il naloxone è un antagonista degli oppioidi che viene utilizzato per il trattamento delle overdose da oppioidi. Il MAD permette la somministrazione del naloxone in maniera non invasiva, particolarmente utile nelle situazioni in cui l’accesso venoso non è immediatamente disponibile. L’assorbimento è paragonabile al dosaggio endovenoso.

Aloperidolo: è un antipsicotico e la via intranasale risulta particolarmente utile in caso di crisi psicotiche acute. L’assorbimento è molto più rapido rispetto alla classica via intramuscolare (15 minuti VS 40 minuti)

Midazolam: Il midazolam è un sedativo usato per una varietà di scopi, tra cui l’ansia pre-operatoria, le crisi epilettiche e la sedazione procedurale. La somministrazione intranasale di midazolam attraverso il MAD offre un rapido insorgere dell’effetto, il che è particolarmente vantaggioso nelle crisi epilettiche quando l’accesso venoso può essere difficile da ottenere. Assorbimento del 50% circa rispetto alla vie venosa.

Flumazenil: Il flumazenil è un antagonista delle benzodiazepine che viene utilizzato per il trattamento del sovradosaggio delle stesse. Il MAD permette la somministrazione del flumazenil in maniera non invasiva, particolarmente utile nelle situazioni in cui l’accesso venoso non è immediatamente disponibile. Come per il midazolam, l’assorbimento è del 50% per cui è richiesta una maggior quantità di farmaco rispetto alla via EV

Lidocaina: è un anestetico locale e un potente antiaritmico, efficace se somministrato per via intranasale per la cefalea a grappolo. L’effetto terapeutico della lidocaina sembra manifestarsi come una sorta di anestesia locale, e non è invece secondario all’assorbimento sistemico come avviene invece per gli altri farmaci.

Glucagone: è il farmaco utilizzato nelle condizioni di emergenza per trattare l’ipoglicemia qualora non si possa reperire un accesso venoso e somministrare glucosio. È anche l’antidoto più utilizzato per il sovradosaggio da beta-bloccanti. L’assorbimento non è ottimale, ma la sua somministrazione per via intranasale è meglio tollerata che quella per via sottocutanea, perché il glucagone causa nausea e vomito.

Conclusione

Nell’attuale panorama dell’emergenza extraospedaliera, la presenza del Dispositivo di Atomizzazione Mucosale (Mucosal Atomization Device, MAD) è sempre più rilevante e diffusa. È un campo in costante evoluzione, e man mano che le competenze degli operatori sanitari si sviluppano e la ricerca si approfondisce, prevediamo un’espansione dell’utilizzo del MAD, con nuove applicazioni che potrebbero emergere. Gli studi futuri potrebbero focalizzarsi sulla valutazione del MAD con nuovi farmaci o esplorare come il dispositivo potrebbe essere impiegato per affrontare condizioni cliniche specifiche.

L’adozione del MAD sta già influenzando la pratica dell’assistenza extraospedaliera. La possibilità di somministrare farmaci rapidamente e in modo efficace attraverso la via intranasale potrebbe ridefinire il modo in cui le squadre di emergenza rispondono alle situazioni critiche, con un potenziale impatto positivo sugli esiti dei pazienti.

In conclusione, la rilevanza del MAD nell’emergenza extraospedaliera è innegabile. Questo dispositivo, che consente di somministrare farmaci in modo rapido e con minore dolore per il paziente, è uno strumento prezioso nel nostro arsenale di intervento in situazioni di urgenza. Mentre la formazione e le competenze dei professionisti sanitari continuano a evolvere, ci aspettiamo che l’uso del MAD diventi sempre più sofisticato e innovativo.

In un contesto in cui ogni secondo è prezioso, il MAD si configura come una svolta significativa, creando un ponte essenziale tra l’innovazione tecnologica e la cura del paziente. Esso proietta un futuro in cui l’assistenza medica d’emergenza diventa non solo sempre più efficace, ma anche più rispettosa dell’esperienza umana.

Mattia Balboni
Infermiere – Spec. Emergenza/Urgenza
– I-Help Srl

Seguici su:

Redazione Nurse Times

Leave a Comment
Share
Published by
Redazione Nurse Times

Recent Posts

Sla: dalla stimolazione cerebrale non invasiva una speranza di rallentare la malattia

Dopo 24 mesi di trattamento con stimolazione magnetica cerebrale transcranica statica, oltre il 70% dei…

06/08/2024

Molinette di Torino, giovane donna svedese salvata con intervento di denervazione cardiaca

All’ospedale Molinette di Torino una giovane donna svedese, inviata dal miglior ospedale d’Europa e sesto…

06/08/2024

Ipoglicemia neonatale transitoria: diagnosi e trattamento

L'ipoglicemia è una condizione difficile da definire nei neonati, ma è generalmente definita quando la…

06/08/2024

Rsa, quali aiuti economici si possono chiedere per pagare la retta?

I servizi della Rsa rientrano nei livelli essenziali di assistenza (Lea), cioè nelle prestazioni che il…

06/08/2024

Bambini e sicurezza stradale, conosciamo meglio i dispositivi anti-abbandono

A partire dal 1998, in Italia, si sono registrati 12 casi di bambini morti perché…

06/08/2024

Policlinico di Milano: concorso per 10 posti da infermiere

La Fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano ha indetto un concorso pubblico,…

06/08/2024