Area linfomi, nasce il Gruppo Infermieri della FIL

Scopo del GiFIL, di cui è responsabile la dottoressa Giuliana Nepoti, è costituire una rete per coordinare l’attività assistenziale in questo specifico settore.

In Italia i linfomi colpiscono ogni anno circa 15mila nuovi pazienti, il che significa 40 nuovi casi al giorno, quasi due ogni ora. Negli ultimi vent’anni la ricerca scientifica ha contribuito a rendere sempre più guaribile il linfoma – circa l’80% dei linfomi di Hodgkin e circa il 60 % dei non Hodgkin guarisce – e a migliorare la qualità della vita dopo le cure, ma c’è ancora molto, moltissimo da fare. Nel 2010 è stata istituita la Fondazione Italiana Linfomi (FIL), con la mission di condurre e gestire oltre 80 studi clinici studi per la cura dei linfomi.

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Gli studi clinici consistono nella sperimentazione scientifica di nuove forme di trattamento (farmaci nuovi o dosaggi e combinazioni innovative di farmaci già utilizzati regolarmente) o nella raccolta di dati epidemiologici (incidenza, cause, diagnosi e terapie adottate riguardanti la malattia) su ampi numeri di pazienti. All’interno della FIL sono state istituite 12 commissioni scientifiche allo sopo di seguire tutte le dimensioni cliniche e assistenziale della patologia linfomatosa.

Nel 2020 la FIL ha deliberato la creazione al suo interno di un Gruppo Infermieri (GiFIL) allo scopo di costituire una rete per coordinare l’attività infermieristica nell’area dei linfomi, coinvolgendo gli infermieri dei centri FIL. Allo stato attuale sono 150 e nel 2021 il Gruppo si è formalmente strutturato come una Commissione scientifica FIL. La finalità del Gruppo Infermieri è quello di realizzare sia programmi organizzativi assistenziali che piani di ricerca, lavorando in sinergia con i medici, con proposte di lavoro e di studio, e con la partecipazione diretta alla stesura di protocolli di ricerca.

La creazione di un gruppo infermieristico dedicato in maniera specifica ai linfomi risponde all’esigenza di condividere informazioni, esperienze e proposte nell’assistenza di pazienti che, per le caratteristiche della patologia, necessitano di una maggiore continuità assistenziale. GiFIL coordina le proprie attività con quelle di altri gruppi infermieristici già esistenti, come quello del GITMO (Gruppo italiano per il trapianto del midollo osseo) e della SIE (Società Italiana di Ematologia), e partecipa ai convegni dedicati ai linfomi.

La Commissione Infermieri, ad oggi, conta circa 45 infermieri soci FIL provenienti da tutta Italia, in particolare dal nord e dal centro della penisola. Le proposte di progetto, che possono essere avanzate dai membri della commissione, sono valutate dal Board scientifico, composto da cinque infermieri. Nel corso dell’anno sono stati realizzati tre progetti, che attualmente sono in via di pubblicazione su riviste e testate infermieristiche italiane indicizzate. I temi affrontati sono in relazione con le esigenze riscontrate nel lavoro quotidiano, vicino ai pazienti.

Il primo progetto si è sviluppato su problematiche di emesi (nausea e vomito) correlate alla chemioterapia, mettendo a confronto l’efficacia di farmaci antiemetici, visto che nausea e vomito indotti dalla chemioterapia (CINV) rappresentano un effetto collaterale comune ed estremamente spiacevole per i pazienti. La CINV può portare a complicazioni del trattamento e anche causare un significativo disagio emotivo e fisico, interruzioni delle attività della vita quotidiana e influenzare la qualità della vita del paziente.

Il secondo progetto ha riguardato la raccolta dati attraverso una survey in merito al tema dell’approccio dell’infermiere nella scelta della modalità di esecuzione del processo di infusione di chemioterapia tramite accesso venoso centrale o periferico, valutando anche il livello di formazione degli infermieri che somministrano chemioterapia.

L’ultimo progetto è stato indirizzato allo studio della revisione della letteratura in merito alla presa in carico del paziente con linfoma, dalla diagnosi alla dimissione, con particolare riguardo alla continuità assistenziale attraverso l’implementazione della figura del Case Manager o Primary Nursing.

I progetti futuri riguardano: uno studio multicentrico sull’utilizzo della scheda geriatrica, in collaborazione con la Commissione anziani della FIL; uno studio sulla uniformità dell’utilizzo delle scale di valutazione nel processo assistenziale in tutti i setting.

Giuliana Nepoti

Responsabile del neonato GiFIL è la dottoressa Giuliana Nepoti, che ha rilasciato un commento a Nurse Times: “Sono molto contenta dei risultati già ottenuti e della motivazione dimostrata dai colleghi delle strutture di ematologia che collaborano con noi per migliorare l’assistenza ai pazienti affetti da queste gravi patologie. Sono loro il motore che ci permette di andare avanti e progredire ancora. Esprimo quindi tutta la mia gratitudine nei confronti degli infermieri che hanno sposato la nostra progettualità. L’entusiasmo che dimostrano è per me motivo di grande orgoglio”.

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.filinf.it. Per le adesioni al gruppo infermieristico è possibile inviare una email alla dottoressa Giuliana Nepoti: giuliana.nepoti@aosp.bo.it.

Redazione Nurse Times

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