Approvato il piano di riordino ospedaliero in Puglia. Esulta Emiliano, i cittadini un pò meno

La Asl Bat, con un bacino d’utenza di circa 400 mila abitanti sul totale di 4 milioni di pugliesi, sconta non solo la mancanza della centrale operativa 118, ma anche la mancanza di un Ospedale di 2° livello HUB e relativo DEA di 2° livello e detiene il primato di ultima in classifica rispetto al dato più basso delle ASL Pugliesi in termini di posti letto ospedalieri per abitanti, sia per acuti che post acuti.

Puglia, piano di riordino ospedaliero ok del Ministero della Salute. Emiliano: “obiettivo raggiunto”

“Con l’approvazione del processo di riordino ospedaliero della Puglia da parte del Ministero della Salute attraverso il Tavolo di verifica convocato a Roma nel pomeriggio di ieri, è stato raggiunto uno degli obiettivi principali del Piano Operativo. Non solo, è stata sancita la bontà del provvedimento complessivo presentato e la bontà del percorso intrapreso di riorganizzazione ospedaliera, seppure a volte con non semplici ricadute territoriali per chi governa le periferie. Oggi però possiamo affermare con soddisfazione che il lavoro che abbiamo fatto in Puglia in questi anni è stato un lavoro buono che ci viene riconosciuto anche dai tavoli romani. Ora il Ministero ci ha chiesto di monitorare la riorganizzazione ospedaliera per eventuali e successivi aggiustamenti”.

Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha commentato l’esito positivo che il  processo di riordino ospedaliero della Puglia ha avuto nel corso del Tavolo di verifica dello stato di attuazione della rete ospedaliera pugliese ai sensi delle prescrizione del DM70, svoltosi nel pomeriggio di ieri a Roma presso il Ministero della Salute.

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Al tavolo ministeriale, per conto della Regione Puglia, hanno partecipato Lucia Bisceglia per AReSS e Antonella Caroli per il Dipartimento Salute. Presente, quale componente Comitato LEA, anche Ettore Attolini (AReSS).

All’ordine del giorno della riunione di mercoledì 20 marzo, la valutazione del provvedimento unico di riorganizzazione della rete ospedaliera comprensivo, anche delle reti tempo-dipendenti (ictus, cardiologica e traumatologica) e delle reti cliniche (tra le quali rete oncologica e rete trasfusionale), così come chiesto dal Ministero. La rete ospedaliera pugliese infatti approvata da Roma nella sua versione di base a metà 2016, si è poi col tempo, e per effetto del Programma Operativo, arricchita delle reti complementari, alcune delle quali già entrate in funzione e altre al vaglio degli uffici ministeriali.

Tra i provvedimenti analizzati va citato anche il riordino del privato accreditato e, particolarmente apprezzato, il percorso nascita con le relative reti di trasporto in emergenza neonatale (STEN) e assistito materno (STAM).

È opportuno ricordare ancora una volta che quello di fare un provvedimento “unico”, che ora dovrà essere approvato in Giunta regionale per cristallizzarne gli effetti, era un adempimento del Programma Operativo e il giudizio del tavolo è stato di approvazione dell’impostazione complessiva degli interventi programmati e del sistema di monitoraggio attivato dalla Regione per la verifica periodica dell’andamento degli interventi.

Rilevati solamente pochi disallineamenti rispetto agli standard di legge (ad esempio tre Trauma Center anziché uno, o qualche specialità inappropriata su alcuni ospedali di base) ma, condividendo le peculiarità strutturali e logistiche della Regione, se ne è rinviata la soluzione alla verifica nel tempo degli esiti di salute e dei volumi di attività e, soprattutto, alla realizzazione dei nuovi ospedali (tra i quali Monopoli Fasano, Andria e sud Salento) che consentiranno di ricomporre l’offerta rimasta ancora “frammentata” in contenitori tecnologicamente e strutturalmente più performanti.

Restano le criticità nelle diverse province pugliesi, differenze importanti che incidono pesantemente sulla salute dei cittadini. La legge appena approvata sull’abbattimento delle liste d’attesa (VEDI articolo) che premia i medici favorendo l’intramoenia a spese dei cittadini pugliesi.

La Asl Bat, con un bacino d’utenza di circa 400 mila abitanti sul totale di 4 milioni di pugliesi, sconta non solo la mancanza della centrale operativa 118, ma anche la mancanza di un Ospedale di 2° livello HUB e relativo DEA di 2° livello e detiene il primato di ultima in classifica rispetto al dato più basso delle ASL Pugliesi in termini di posti letto ospedalieri per abitanti, sia per acuti che post acuti.

Difatti rispetto agli standard ministeriali e regionali attestati medialmente al  3.7 e 3.14 posti letto per 1000 abitanti la BAT si attesta al 1.72 posti letto per acuti per mille abitanti. Le altre province pugliesi:

  • Foggia al 3.60,
  • Bari al 3.16,
  • Taranto al 2.37,
  • Lecce al 2.60,
  • Brindisi al 2.28 ;

Nella provincia BAT il dato attestato tra posti letto per acuti e post acuti al 2.08 per mille abitanti è carente di circa 200 posti letto previsti e non attivati.

 

Redazione NurseTimes

 

Roberta Di Leo

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