Categorie: Infermieri

“Ammesso e non concesso” un viaggio nella medicina narrativa

Quella che vi presentiamo è la storia di un collega, Mauro Costabile, con la passione per la scrittura e la lettura, ispirato dai valori trasmessi dalla nostra amata professione realizza un libro di medicina narrativa, che racconta le esperienze umane vissute da infermiere raccolte in “AMMESSO E NON CONCESSO“. NurseTimes ha il piacere di rendervi partecipe di quello che potrebbe rappresentare apparentemente solo un semplice libro ma che vi assicuro vi trascinerà con i suoi narrati, gli stessi che vivono quotidianamente gli infermieri, lontani dai tecnicismi professionali, con l’attenzione dell’autore a dare giustizia alla parte umana di questa bellissima professione, quella sfera emotiva che qualche volta viene dimenticata.

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Ringraziamo Mauro Costabile per averci dato la possibilità di far conoscere la sua opera ai nostri lettori. Ma chi è Mauro Costabile?

Mauro Costabile classe ’66, infermiere di prima linea fino a qualche anno fa, per motivi di salute sono passato alla scrivania e mi occupo di accreditamento e qualità presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese.

Cresciuto a Napoli, professionalmente mi sono formato a Milano dove ho lavorato per 13 anni; poi ho scelto Siena e la Toscana per far crescere i figli e fare una vita a misura d’uomo. Mi è sempre piaciuto scrivere, raccoglievo frasi, storie, fogli di carta e qualche volta li perdevo.

Alcuni anno fa ho seguito un corso di medicina narrativa e mi si è aperto un mondo.

AMMESSO E NON CONCESSO è la mia eredità professionale. Racconto la mia vita lavorativa dal punto di vista emozionale, quel bagaglio di animi che ogni operatore sanitario si porta dentro, un peso a volte veramente grosso. Per fare questo ho inventato storie a metà strada tra sogni e realtà, tra quotidiano e fantasia, dove un uomo riesce a rendere reali i sogni, senza mai smettere di sognare la sua realtà.

E’ la storia di uno stralcio di vita, la mia; un pezzo di strada percorso da una normalissima persona.

Il tuo libro ripercorre la tua esperienza professionale, un’autobiografia interessante e piena di emozioni…

Il protagonista è Marco Costa, infermiere capace ed attento alla dimensione umana, la storia si snoda tra giornate tipo e sogni soprannaturali. Un viaggio attraverso i meandri della mente che porta il protagonista a confrontarsi con se stesso e con il mondo che ha accumulato dentro di sé, per far fronte alle incertezze sul futuro. Un incastro di vicende che si alternano dando voce alla ricerca personale del protagonista e di chi lo accompagna. Il testamento professionale vissuto a contatto con la sofferenza, il dolore fisico e la smitizzazione dell’identità.

I testi offrono molti spunti interessanti sui quali riflettere e soffermarsi a pensare.

Raccontaci alcuni episodi che hanno accompagnato la presentazione del libro…

Durante le presentazioni sono stato accompagnato da tanti amici artisti che prendendo ispirazione dai racconti hanno realizzato vere e proprie opere d’arte, altri hanno prestato la loro voce alle mie storie rendendo la cosa molto speciale. Anche la copertina è stata realizzata da un artista, Riccardo Pucci che dopo aver letto la bozza del libro mi ha regalato la sua opera. Anche l’arte è un modo di raccontarsi, di esprimere le emozioni, un canale attraverso il quale comunicare il proprio essere.

Su gentile concessione dell’autore vi presentiamo la storia di EUFRASIA un racconto del libro che ha molto appassionato i lettori e non solo…

EUFRASIA

Prima di andar via mi diede il suo tempo. Quando fu consapevole che la fine del viale era prossima, lei mi regalo il suo tempo; le chiesi perché. “ Perché lo meriti, e poi non fare troppe domande, è così che ho deciso”. Accettai l’orologio che mi regalò.

Eufrasia era una donna viva, energica, determinata e…bipolare.

Due persone in un solo corpo. Due persone, una Eufrasia, l’altra Asia dolce, disposta ad accettare la condizione di persona malata, di persona a termine…in maniera passiva.

Passiva perché la lotta era l’altra a farla, era Eufrasia con la quale mi trovavo sul campo di battaglia tutti i giorni.

Asia l’ho conosciuta una notte.

Era rannicchiata nel suo letto, sotto le coperte con il braccio disteso per infondere la terapia; passai per assicurarmi che fosse tutto a posto e per augurarle la buona notte. Mi chiese: ” chi sei, come ti chiami?”.

Sapevo che alla fine sarebbe successo, ma per un attimo esitai. “Sono Mauro, l’infermiere del turno di notte”. I suoi occhi si aprirono sorridenti: ”ciao, io sono Asia, sono qui perché ho un tumore, mi stanno curando, mi stanno curando bene.

Incontrai Asia altre due volte, sempre dolce di poche parole e di tanti sguardi parlanti.

Poi non la vidi mai più.

Ma la vera forza era Eufrasia. Lei, che programmò l’intervento chirurgico solo dopo la prima comunione di sua figlia, prima non era assolutamente fattibile.

La sua dirompenza era una sorta di scossa, una frustata lungo la mia schiena.

Cercavo dentro di me le risorse, le forze per poter vivere quotidianamente il mio essere infermiere. E poi ho capito. Ho capito che ogni attimo va vissuto, posso solo decidere in che modo, ma non devo assolutamente sprecarlo. Sprecarlo vuol dire non vivere, non sentire, non vedere, non ascoltare quello che succede intorno a noi.

Se in quel momento non avessi vissuto non avrei abbracciato Eufrasia, non avrei salutato Eufrasia che fiera ed orgogliosa andava incontro ala suo destino, consapevole di aver vissuto fino in fondo il suo tempo.

A testa alta affrontava l’ultimo nemico, la malattia la costringeva a muoversi con una carrozzina che spesso lasciava per alzarsi, sorretta da un bastone e da suo marito, l’uomo che ha vissuto con due lei.

Cara Eufrasia, so che adesso sei tra i giusti perchè quello è il tuo posto.

Sappi che il tempo che mi hai regalato non è stato sprecato.

Porto spesso il tuo orologio, non ho mai sentito il peso del suo tempo.

Quando ricordo chi me ne ha fatto dono non posso fare a meno di sorridere e alzare gli occhi al cielo.

Di seguito alcuni video che raccontano la presentazione del libro, la lettura da parte di Silvia e Mario di una storia tratta dal libro.

Presentazione del libro -storytelling-

Silvia e Mario leggono una storia del mio libro

In allegato l’intervista rilasciata da Mauro Costabile ad Andrea Robotti di Fuzzy Project

Giuseppe Papagni

 

Giuseppe Papagni

Nato a Bisceglie, nella sesta provincia pugliese, infermiere dal 94, fondatore del gruppo Facebook "infermiere professionista della salute", impegnato nella rappresentanza professionale, la sua passione per l'infermieristica vede la sua massima espressione nella realizzazione del progetto NurseTimes...

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Giuseppe Papagni

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