Aggressioni all’ospedale di Imola, Fials proclama lo stato di agitazione

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato diffuso dalla sezione bolognese dell’organizzazione sindacale.

Alfredo Sepe, segretario provinciale Fials Bologna.

Fials Bologna denuncia con una missiva (vedi allegato) le aggressioni avvenute nel reparto di Medicina A, al sesto piano dell’ospedale Santa Maria della Scaletta di Imola, e ricorre al prefetto per proclamare lo stato di agitazione del personale del comparto. Nello specifico, sottolinea l’enorme difficoltà per gli infermieri si ritrovano nel fronteggiare il turno notturno di quasi 12 ore, con un rapporto che vede solo 4 infermieri a fronte di 66 utenti.

Soprattutto la grave e totale assenza di operatori sociosanitari comporta il farsi carico di tutte le richieste d’aiuto che l’utenza esprime, con un aumento esponenziale dei carichi di lavoro e delle responsabilità, visto l’elevato bisogno di assistenza richiesta dai numerosi utenti colpiti da patologie gravi, come ictus e insufficienza respiratoria in assistenza ventilatoria meccanica.

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Ma passiamo ai fatti. Ieri, durante lo svolgimento del turno notturno, alle ore 4 circa, gli infermieri presenti in reparto hanno, con enorme difficoltà, fronteggiato il pericolo di fuga che ha visto protagonista un utente in uno stato di forte agitazione psicomotoria, il quale ha dimostrato il chiaro intento di abbandonare il reparto per mezzo delle scale anti-incendio. Tre dei quattro operatori hanno subito, sembrerebbe dalle denunce arrivate al sindacato, un’aggressione violenta: colpiti da un bastone di ferro prima (presumibilmente un asta segnaletica della presenza dell’estintore) e da calci in pieno viso, sono riusciti con estrema difficoltà ad attivare, come da protocollo interno, gli interventi del caso.

Grave il disagio subito, conseguenza dello shock e allo stress del momento, ma soprattutto delle concomitanti e numerose chiamate di natura igienico-domestico-alberghiera (che la sola presenza di personale di supporto avrebbe autonomamente potuto gestire e risolvere). In particolare, la chiamata di un’utente bisognoso, trovato nel bagno in un’altra stanza di degenza, molto distante dalla presenza degli operatori, che erano impegnati nel caso sopracitato. Il degente in questione chiedeva aiuto, in quanto non più in grado di sostenere la posizione eretta ed era quindi a rischio elevato di caduta: avrebbe trovato una celere e sicura risposta nell’intervento degli operatori socio sanitari.

Due dei tre operatori coinvolti hanno esposto denuncia di infortunio solo al termine del servizio. Questo ancora una volta per non lasciare sprovvisto il reparto di professionisti e incorrere quindi in seri disservizi. Comportamento sicuramente da elogiare e di elevato senso del dovere e responsabilità verso i cittadini. Noi, però, non riusciamo a capire perché la direzione non interviene definitivamente, dando dignità e sicurezza ai lavoratori, oltre che assistenza adeguata ai cittadini.

Basterebbe inserire in organico 2 Oss in notturna su tutto il piano. Ma il troppo buon senso degli operatori porta forse alla decisione di non intervenire, addossando di fatto responsabilità indirette sugli infermieri, che continuano puntualmente a sopperire alle carenze di organico. Naturalmente ci auguriamo che stavolta si riescano a trovare un accordo e una soluzione definitiva, perché la situazione è oramai insostenibile.

Redazione Nurse Times

ALLEGATO: Lettera Fials Bologna

 

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