Le attività ludiche, fin qui, sono state indicate dalla comunità scientifica come essenziali nel ritardare la comparsa di forme diverse di demenza nei soggetti adulti e negli anziani in particolare, e/o nel procrastinare la sintomatologia nei pazienti già affetti da demenza.
Il progetto di ricerca, che andremo ad analizzare di seguito, ci dà un’ulteriore chiave di lettura circa le abilità artistiche delle persone affette da demenza.
I cambiamenti più significativi si sono avuti nei pazienti affetti da Alzheimer e da Demenza frontotemporale.
Il Prof. Piguet, conclude affermando che questo spostamento dell’attenzione da quello che questa patologia toglie a favore di ciò che dà, può avere effetti benefici in termine di acquisizione di nuove abilità per i pazienti e i loro caregiver.
Questo studio è importante perché contribuisce, inoltre, a migliorare la comprensione della demenza stessa.
Rosaria Palermo
“Auspichiamo tutti che la stagione delle piazze e delle proteste non riguardi la sanità, proprio…
Nel corso di un evento al ministero della Salute sono stati illustrati i risultati del monitoraggio dei…
"Il ricorso al Tar ha rallentato le procedure del maxi concorso della Regione Piemonte. Questo ritardo…
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del sindacato Nursing Up. “Quale pericolosa relazione intercorre tra…
“E’ veramente sconvolgente: le accuse nei confronti degli operatori socio-sanitari (oss) del Centro di educazione motoria…
Insultati, derisi, presi a schiaffi e pugni, strattonati e svegliati all'improvviso di notte. E' l'incubo…
Leave a Comment