Rita Dalla Chiesa incita gli italiani: “Denunciamo gli infermieri che maltrattano i malati ai carabinieri”

Il commento pubblicato dalla giornalista Rita dalla Chiesa ieri sera sulla propria pagina Facebook (VEDI) ha suscitato reazioni contrapposte in migliaia di utenti.

«L’ho saputo anche io. E’ vergognoso. E’ stato chiesto di poter parlare con il direttore sanitario dell’ospedale Villa Sofia di Palermo, e, incuranti dell’indifferenza e dell’arroganza con cui alcuni infermieri trattano i malati, e’ stato risposto “faccia un esposto”. Perfetto. Lo faccio io da Fb. E se non basta, chiameremo i Carabinieri.»

Quanto scritto dalla conduttrice ha da subito destato clamore tra gli utenti di Facebook che, in parte hanno dato ragione alla dott.ssa Dalla Chiesa.

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Gli infermieri italiani hanno risposto numerosi: molti hanno voluto fare chiarezza con la celebrità dubitando che le polemiche avessero dovuto realmente essere rivolte alla categoria degli infermieri piuttosto che ad altri professionisti che, costantemente vengono scambiati per infermieri dell’opinione pubblica. È ormai cosa nota che per l’utenza tutti coloro che non indossino un camice in ospedale vengano classificati come infermieri, senza fare distinzione alcuna tra barelliere, Oss, donna delle pulizie o altro personale ausiliario.

Molti commenti fanno emergere il sentimento di frustrazione dei colleghi che, stanchi delle condizioni di demansionamento continuo e degli organici ridotti difendono la loro professione. Di seguito alcuni commenti:

Purtroppo per la gente è facile fare sempre di tutta l’erba un fascio… Questo è quello che si paga quando si permette in una Regione di far entrare nei concorsi tutta gente raccomandata, ed in Sicilia, purtroppo avviene spesso. Questo è quello che succede quando si dà un posto di lavoro agli imbucati.

Questo è quello che dice la signora dalla Chiesa… eppure proprio due giorni fa, sul Corriere della Sera, il premio Nobel dell’economia Sue si trovava al policlinico Gemelli in quanto la moglie aveva avuto un malore e si complimentava con il personale medico ed infermieristico per l’assistenza ricevuta, definendo la sanità italiana eccellente. Nessuno sapeva che fosse un premio Nobel, ma un semplice anziano che si rivolgeva ad un ospedale pubblico.
Ogni giorno viene fatta tanta confusione. Qualcuno dice perché gli Oss debbano fare le cure igieniche e non l’infermiere. Perché in quale Paese un laureato esegue attività che sono state oramai delegate a figure di supporto? Proprio per far sì che persone laureate eseguano quello che realmente gli spetta, sono state create queste figure di supporto (che puntualmente l’ignoranza definisce infermieri, ma che infermieri non sono).

“ho chiamato l’infermiere e ho chiesto un antidolorifico, me lo hanno portato dopo 3 ore”…
Questi personaggi non sanno che per la prescrizione di un farmaco deve venire il medico e scriverlo in cartella clinica in quanto l’Italia è l’unico paese dove ancora non esiste la prescrizione infermieristica?. L’infermiere chiama il medico riferendo che la paziente necessità di un antidolorifico, e se il medico non viene, cosa posso fare io se non richiamarlo? Eppure la colpa è sempre e solo dell’infermiere… Di certo non posso andare in giro per l’ospedale in cerca del medico che venga a prescrivere il farmaco”. Per poter denunciare una categoria, bisogna innanzitutto conoscerla e qui in Italia di conoscenza c’è ne è veramente poca, dato che ancora non si ha la consapevolezza che sia stata creata una figura di supporto e cosa competa loro.»

Alcuni commenti postati da parenti di persone ricoverate presso l’ospedale Villa Sofia sono la testimonianza di una situazione di degrado totale.

«Cara Rita ho perso il mio papà un mese fa dopo una lunga malattia durata 15 anni. L’ultimo ricovero è stato tra i peggiori che abbiamo fatto, quello che poi ha fatto morire mio padre. Ci sono stati infermieri che si rifiutavano di cambiargli il pannolone perché secondo loro, lui era troppo pesante per essere girato. Papà non riusciva neanche più a muoversi, l’Alzheimer lo aveva ridotto in uno stato vegetale e non riusciva a collaborare in nulla. Abbiamo trovato papà completamente sporco dei suoi bisogni col risultato che la sua schiena era ridotta ad un colabrodo di piaghe. Gli infermieri hanno cercato di giustificarsi dicendo che avevano male alla spalla e che comunque non erano tenuti a cambiarlo perchè era una cosa che dovavano fare gli OSS. Hanno lasciato un uomo di 64 anni completamente indifeso circa 4 ore pieno di cacca al sedere. Lo hanno dimesso dicendoci che stava bene, ma dopo una settimana le complicazioni sono arrivate come un uragano facendo spegnere mio padre tra le peggiori sofferenze. Io non sono una persona che augura del male,ma a queste persone si. Spero che si trovino nelle stesse condizioni ma che non abbiano nessuno vicino ad accudirli come abbiamo fatto noi col nostro papà.»

Appare evidente da questo commento che, per la persona comune, tutti i problemi che affliggono i pazienti ricoverati derivino dalla svogliatezza degli infermieri che rifiutano di compiere le loro attività. Addirittura la colpa per la dimissione precoce del paziente viene imputata agli infermieri.

È grazie agli ammalati se infermieri e personale sanitario lavorano e sono ben stipendiati. Gli ammalati ricoverati dovrebbero essere rispettati.” – E ancoraLa cosa grave è che (gli infermieri) sono pure pagati…

Qualcuno pone alla dott.ssa Rita Dalla Chiesa il quesito riguardante l’effettiva professionalità di chi ha trattato male i pazienti, ecco la risposta della conduttrice:

Ancora una volta appare evidente come nel marasma generale in cui riversa la nazione italiana, a farne le spese siano sempre i soggetti più deboli: i pazienti e gli infermieri.

Simone Gussoni

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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