“Vicino a quel negro non ci sto”, paziente lascia l’ospedale

È accaduto nel profondo Nord, in Brianza: un paziente in attesa ricoverato per un intervento chirurgico programmato, ha rinunciato all’operazione in quanto non disposto a condividere la sua stanza di degenza con un uomo di colore.

Una brutta storia di razzismo, o forse solo di estrema ignoranza (anche se le due cose, di solito, vanno a braccetto…), si è verificata lunedì 10 ottobre all’interno dell’ospedale di Virmecate, nel brianzolo. Un 35enne del posto, ricoverato nel reparto di ortopedia per un intervento di routine programmato da tempo, è stato infatti protagonista di un episodio increscioso, che ha lasciato basito il personale sanitario e che diversi giornali nazionali hanno riportato tra gli episodi di cronaca.

Cosa è successo di preciso? Beh… Il paziente, non appena giunto presso il suo reparto di degenza, ha incontrato subito il coordinatore infermieristico che, dopo avergli consegnato qualche modulo da firmare ed avergli dato in fretta alcune delucidazioni, gli ha indicato senza troppi convenevoli la sua stanza di degenza.

Advertisements


SCARICA LA TUA TESI


E così l’uomo, con l’idea di accomodarsi e di rilassarsi per bene in attesa degli esami clinici che solitamente precedono l’intervento, si è diretto verso il suo letto, ma… raggiungendolo, ha avuto una sorpresa per lui tanto amara: il compagno di stanza, con cui avrebbe dovuto condividere la sua permanenza  in reparto, era di colore.

Qual è stato il problema? Beh… il 35enne, inalberato come non mai, si è presto diretto verso il personale infermieristico asserendo senza filtri: “Con quel negro in stanza non ci voglio stare, cambiatemi posto, oppure me ne vado immediatamente”. Razzismo, quindi? Intolleranza? Xenofobia? Ignoranza? Chissà.

Fatto sta che l’uomo non ha voluto sentire ragioni e, quando la direzione del reparto ha deciso di non potere e di non volere accontentarlo, egli ha dichiarato con risoluta fermezza: “Allora rinuncio all’intervento”. E così medici e infermieri, sbigottiti, non hanno potuto fare altro che fargli firmare il foglio delle dimissioni volontarie.

L’episodio è stato così commentato da Pasquale Pellino, che dirige da qualche mese l’azienda del territorio: “È la prima volta che accade una cosa del genere nei nostri ospedali. Eppure, l’impegno per fornire cure adeguate e servizi anche agli stranieri è fortissimo, anche perché i ricoveri e le prestazioni per pazienti non italiani sono in crescita. Sul fronte dell’integrazione siamo all’avanguardia. Abbiamo anche un traduttore simultaneo in pronto soccorso, attivo 24 ore su 24”.

È che forse a volte non bastano impegno, tentativi di integrazione o traduttori, a sradicare un’idea.

Alessio Biondino

Fonte: Libero

Redazione Nurse Times

Leave a Comment
Share
Published by
Redazione Nurse Times

Recent Posts

Vaiolo delle Scimmie: sintomi e conseguenze per la salute

Il vaiolo delle scimmie, noto anche come Mpox, è una malattia infettiva zoonotica causata dal…

15/08/2024

Protesta degli OSS a Napoli: astensione dal lavoro nelle strutture di salute mentale contro i licenziamenti

Venerdì mattina, circa un centinaio di operatori socio-sanitari (OSS) si sono astenuti dal lavoro nelle…

15/08/2024

West nile virus: L’Emilia-Romagna intensifica le misure di prevenzione in diverse province

La Regione Emilia-Romagna ha annunciato un rafforzamento delle misure di prevenzione contro il virus West…

14/08/2024

Dirigente medico dell’ASL di Piacenza agli arresti domiciliari per peculato e truffa

Nelle ultime ore, un importante dirigente medico del Centro di Salute Mentale dell'Azienda USL di…

14/08/2024

L’Arnas Civico di Palermo apre una selezione urgente per formare una long-list di infermieri

L'Arnas Civico di Palermo ha indetto una selezione pubblica urgente per la formazione di una…

13/08/2024

Arbovirus, l’Istituto Spallanzani è partner di un progetto che punta a conoscerli meglio

Approfondire la conoscenza di arbovirus, tra cui Zika, Dengue, Chikungunya, West Nile e virus meno…

13/08/2024