L’intesa prevede un impegno su base volontaria e un compenso specifico.
“Domani (oggi, ndr) chiuderemo l’accordo con i medici di base sia per la logistica, a domicilio, in ambulatorio o in strutture messe a disposizione da Comuni o altri enti, sia sulla parte economica legata all’accordo nazionale. C’è una previsione della copertura delle spese con l’incremento del Fondo sanitario, di cui adesso non abbiamo quantificazione”. Così Manuela Lanzarin, assessore alla Salute della Regione Veneto, ha annunciato la l’accordo con i medici di medicina generale e con gli specializzandi per accelerare con la somministrazione dei vaccini anti-Covid.
Nel weekend scorso è stato siglato il protocollo d’intesa tra ministero della Salute, Regioni, Province autonome e associazioni dei medici in formazione specialistica (in rappresentanza degli specializzandi). L’accordo prevede il coinvolgimento volontario dei medici specializzandi. Il servizio nella campagna vaccinale sarà svolto sin dal primo anno di corso, al di fuori dell’orario dedicato alla formazione specialistica e in deroga alle incompatibilità previste dai contratti di formazione specialistica
“Ci sarà un compenso e gli specializzandi saranno utilizzati nei centri vaccinali o in altri contesti per cercare di aumentare la capacità di somministrazione e perché nel secondo trimestre dovrebbero arrivare più vaccini”, ha detto Lanzarin, aggiungendo che per le farmacie
, il Veneto attenderà l’accordo a livello nazionale.La partecipazione all’attività vaccinale avverrà attraverso il conferimento di incarichi a tempo determinato o di lavoro autonomo – di durata non superiore a sei mesi, prorogabili in ragione delle necessità del piano vaccinale – nelle aziende e negli enti del Servizio sanitario nazionale. Ai medici specializzandi, oltre al trattamento economico previsto dal contratto di formazione specialistica, saranno corrisposti gli emolumenti per l’attività lavorativa di somministrazione vaccinale contro il coronavirus. Sarà a carico dell’azienda o dell’ente la copertura assicurativa e per infortunio, fatta salva la copertura assicurativa per colpa grave, che rimane a carico del medico specializzando.
Intanto la regione va verso una nuova chiusura degli istituti scolastici. Il provvedimento è stato annunciato da Francesca Russo, direttrice della Prevenzione regionale, precisando la volontà di procedere con chiusure su base distrettuale. A tal proposito sono tre i distretti sanitari a superare l’incidenza che comporta la chiusura delle scuole: quello dell’Alta Padovana (272), quello di Asolo (268) e quello del Veneto Orientale.
Redazione Nurse Times
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