V-Day, dietrofront Crisanti: “Mi vaccinerò”

Il noto virologo cambia posizione sul vaccino: “Alla luce dei dati diffusi, può ritenersi sicuro”.

Il virologo Andrea Crisanti ha superato i suoi dubbi sul vaccino anti-Covid. Un mese fa aveva espresso qualche perplessità in merito, affermando: «Col primo vaccino a gennaio, senza dati, non mi vaccinerei». Nel V-Day è arrivato il dietrofront, testimoniato dall’intervista rilasciata al Corriere della Sera che riportiamo di seguito.

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Professor Crisanti, è riuscito ad avere i dati che cercava sul siero anti-Covid?
«Sì, certo. L’Fda americano ha pubblicato tutti gli studi relativi ai vaccini prodotti da Moderna e Pfizer, i primi disponibili. Si è subito innescato un dibattito tra gli scienziati e, alla fine, possiamo dire che si tratta di prodotti che sicuramente inducono una risposta immunitaria protettiva».

Quindi funzionano?
«Sì, funzionano. Gli unici dubbi riguardano come questa risposta protettiva si tradurrà nell’ambito di una vaccinazione di massa. Mi spiego meglio: un conto è una sperimentazione, che per inoculare il siero seleziona le persone in base all’età e alle condizioni di salute; un conto è il mondo reale, dove si deve somministrarlo a tutti, indistintamente. Ma sia chiaro: quella delle “variabili umane” è un’incognita che riguarda qualunque medicinale e non ne pregiudica l’efficacia».

Li ritiene sicuri?
«Sì, i due vaccini di cui hanno diffuso i dati sono da ritenersi sicuri».

Riguardo alle varianti?
«Ogni variazione del virus deve essere controllata. Proprio per questo occorrerebbe creare una rete di laboratori specializzata nel sequenziare i nuovi ceppi, in modo da affrontare tempestivamente il problema. C’è poi un altro aspetto di cui tener conto: più veloce sarà la campagna di vaccinazione, meno probabilità ci saranno di avere a che fare con nuove mutazioni».

Le rifaccio la domanda che un mese fa sollevò un vespaio: si vaccinerà?
«Certo che sì. Mia moglie si è già prenotata: vive in Inghilterra e lo farà lì. Io mi trovo a Roma, ma nei prossimi tornerò in Veneto e, appena possibile, mi vaccinerò contro il coronavirus».

L’avesse detto a novembre si sarebbe risparmiato un sacco di critiche… 
«Ho già spiegato la mia posizione: prima di assumere un qualunque farmaco è importante studiare i dati».

Alla luce di tutto, che 2021 ci aspetta?
«Non si possono vaccinare miliardi di persone in poche settimane. In tutto il mondo si dovranno affrontare molti problemi pratici, anche di natura logistica, e quindi occorreranno mesi prima di avere un numero sufficiente di persone con gli anticorpi».

Redazione Nurse Times

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