Usa, gancio nell’esofago le causa lesioni cerebrali e convulsioni: la disavventura di una piccola paziente

Il corpo estraneo è rimasto bloccato per almeno due mesi prima che una radiografia del torace lo scoprisse. Dopo la rimozione, la bimba ha cominciato a stare meglio.

Sono trascorsi almeno due mesi prima che qualcuno si accorgesse che aveva una sorta di amo bloccato nell’esofago. Protagonista della disavventura, per fortuna a lieto fine, una bambina di dieci mesi, alla quale il gancio ha bucato l’esofago, causandole un’infezione che si è diffusa nel cervello e convulsioni. Quando l’ostruzione è stata rimossa la piccola ha cominciato a stare meglio.

Secondo il report pubblicato sul Journal of Emergency Medicine, i genitori hanno accompagnato la figlia in ospedale dopo un primo attacco epilettico. La piccola, stando a quanto riferito dai medici dell’Università del Colorado, aveva cominciato a stare male da un paio di mesi, manifestando febbre fino a 39 gradi, vomito, rifiuto dei cibi solidi, e perdendo mezzo chilo di peso. Al pronto soccorso gli esami del sangue mostravano che era in corso un’infezione e la Tac ha rivelato sei lesioni al cervello, la più grande di 4 centimetri di diametro. I medici hanno somministrato alla piccola antibiotici e hanno drenato gli ascessi cerebrali durante un intervento chirurgico.

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Dopo l’intervento chirurgico, la paziente è stata trasferita nel reparto di Terapia intensiva pediatrica, dove una radiografia di routine del torace ha rivelato la presenza di un corpo estraneo: un gancio di ornamento metallico. Ha subito un’altra procedura per rimuovere l’uncino, che aveva perforato l’esofago e causato infiammazione nella cavità toracica. Quindi è stata alimentata attraverso un tubo nasale fino a quando l’esofago non è guarito. Una settimana dopo la rimozione dell’oggetto, ha ricominciato a mangiare da sola e non ha più avuto convulsioni.

Gli ascessi cerebrali sono rari nei bambini, ma a volte si verificano quando le infezioni si diffondono dall’orecchio o dai seni al cervello. In questo caso, tuttavia, i ricercatori pensano che l’infezione si sia diffusa attraverso il flusso sanguigno al cervello. I corpi estranei non rimossi entro 24 ore hanno un rischio maggiore di causare complicazioni come l’infezione.

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