Un’altra Florence, non solo la “Signora della lampada” ma un’appassionata di statistica e femminista

 

A poco più di cento anni dalla morte ci ritroviamo ancora a parlare di lei, Florence Nightingale “La signora della lampada”, di cui ogni infermiere ha sentito parlare almeno una volta durante il suo percorso formativo e professionale e di cui tutti per grandi linee sanno, fu essere colei che diede vita all’infermieristica moderna.

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Ma non è di questo che vi parlerò oggi. Se la Nightingale continua ad essere riferimento per la nostra professione il motivo va ricercato nel suo essere donna determinata ed intelligente. Femminista ante litteram, statistica e appassionata di matematica tanto da essere eletta nel 1858 membro della rinomata Statistical Society of England e ad essere invitata al Congresso internazionale di Statistica a Londra nel 1860.

E’ indubbio che l’essere nata in seno ad una famiglia agiata e borghese l’abbia agevolata nel suo percorso formativo e grazie al sostegno del padre, un pioniere dell’epidemiologia, la piccola Florence poté studiare matematica e non solo lettere o materie più “propriamente femminili” per quell’epoca.

Eileen Magnello, Statistica e Ricercatrice dell’University College of London ha ribadito in un video realizzato per The Open University che: “Non ci sono molte persone che si rendono conto che in realtà era conosciuta come una Statistica appassionata e non solo come la “Signora della lampada”. La Nightingale, affermava che per comprendere appieno il disegno di Dio si dovesse studiare la Statistica, che era la misura del suo scopo. La Statistica era per lei un dovere religioso e un imperativo morale. Florence iniziò a raccogliere dati su frutta e verdura all’età di nove anni, mettendoli in tabelle cercando già allora, di dare forma a delle rudimentali tavole statistiche”.

Ancor giovane, nonostante la contrarietà della madre che avrebbe voluto per lei una vita matrimoniale e dei figli, decise di dedicarsi agli altri come infermiera. Come dicevamo, sono note ai più le vicende che la portarono in giro per l’Europa per apprendere i primi rudimenti che le avrebbero permesso rientrata a Londra di fondare una Scuola di insegnamento professionale per la preparazione delle Infermiere, e del suo viaggio in Crimea come Sovraintendente del Corpo Infermieristico Inglese.

Ben presto anche in queste remota località, la Statistica le venne in aiuto e come ci ricorda Hans Rosling, medico, accademico e statistico svedese: “Verso la metà dell’800, Florence Nightingale fu inviata dal Governo Inglese in Crimea per curare le vittime di guerra. Rimase sconvolta da ciò che scoprì. Per tutti i soldati deceduti sul campo di battaglia ce n’erano molti altri, molti di più, che morivano di malattie che avevano contratto negli ospedali sporchi dell’esercito di sua Maestà. Così Florence Nightingale cominciò a contare i morti. Per due anni, registrò i dati sulla mortalità dei soldati nei minimi dettagli. Quando la guerra fu finita convinse il governo a istituire una Commissione Reale di Inchiesta, raccogliendo i suoi dati in un rapporto devastante.

Ciò che le ha fatto guadagnare il suo posto nella storia dei libri di statistica sono i grafici che ha usato, e uno in particolare, il Grafico dell’area polare. Per ogni mese di guerra, un enorme cuneo blu rappresentava i soldati che erano morti a causa di malattie prevenibili. I cunei rossi molto più piccoli, simboleggiavano i morti per le ferite ed i cunei neri, i morti per incidenti e altre cause. I grafici della Nightingale erano così chiari che era impossibile ignorarli.

Le conoscenze che aveva instaurato durante il suo percorso formativo l’avrebbero sostenuta per tutta la sua vita. Scriveva molto (basti pensare che nel corso della sua lunga vita scrisse circa 14000 lettere), e sono note le sue considerazioni sulle morti delle puerpere. Noti sono anche i suoi testi “Notes on Nursing” e “Notes on Hospital”, meno lo sono i suoi testi sui diritti delle donne.  Si fece portavoce della lotta contro le restrizioni che impedivano in quel tempo alle donne pari opportunità di progressione di carriera. Le furono conferite numerose onorificenze, tra queste l’Ordine del merito nel 1870 e nel 1873 la Croce Rossa Reale in segno di riconoscenza per il lavoro da lei svolto. La sua fine è nota. Morì nel 1910 a Londra.

Ritornando al filo conduttore di questo racconto, ossia il contributo che la Nightingale diede alla Statistica ed alla Società in generale, prendiamo a prestito le parole di Hans Rosling il quale ci ricorda come: “Oggi, 150 anni dopo, i grafici della Nightingale sono giustamente considerati dei classici. Hanno dato il via ad una rivoluzione nel settore sanitario e per l’igiene negli ospedali di tutto il mondo, che ha salvato innumerevoli vite, molto più di quelle che avrebbe mai potuto salvare con il suo solo lavoro di cura, come ‘Signora della Lampada’ in Crimea.”

Ecco perché a più di un secolo dalla sua morte continuiamo a parlare della Nightingale.

Rosaria Palermo

Fonte:

The Joy of Stats: the lady with a data visualisation

www.open.edu

Rosaria Palermo

Infermiera dal 1994. Attualmente, infermiera specialista del rischio infettivo presso l'ARNAS Garibaldi di Catania. Ho una laurea magistrale e due Master, uno in Coordinamento e l'altro in Management del rischio infettivo. Faccio parte del Direttivo di ANIPIO (Società Scientifica degli Infermieri Specialisti del Rischio Infettivo) dal 2016. Penso che lo scatto nella nostra professione debba essere culturale, prima di ogni cosa. Nelson Mandela diceva che la conoscenza è l'arma più potente di cui gli esseri umani dispongano, ed è ciò che permetterà alla nostra professione di ritagliarsi gli spazi che le competono.

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