Un’esperienza da raccontare

Nasce a Molfetta, in provincia di Bari, la ‘MEDICAL CENTER’, un poliambulatorio medico infermieristico multispecialistico, uno dei primi centri in Puglia di questo genere a TOTALE gestione infermieristica. Il poliambulatorio attivo da pochi mesi è già entrato in piena operatività, raccogliendo l’interesse della comunità a cui offre i suoi servizi sanitari innovativi, abbattendo le lunghe liste d’attesa. Una bella storia di spirito imprenditoriale supportata da idee innovative che vogliamo proporre ai nostri lettori.

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Dopo un’importante esperienza come dipendente presso una struttura privata prima presso ospedali milanesi e poi nel barese è maturata l’idea di dedicarsi alla libera professione, parlerà della sua importante esperienza Mauro De Iudicibus, ideatore e direttore responsabile del poliambulatorio medico – infermieristico.

Buongiorno Mauro e grazie per averci concesso questa intervista.

Come è maturata l’idea di creare un poliambulatorio medico – infermieristico?

È nata dall’esperienza maturata negli anni, lavorando presso ospedali privati e gestione di alcuni servizi e dopo aver notato l’esigenza dei cittadini e del territorio di avere dei centri come il nostro, dedicati pienamente alla salute inglobando molte specialità mediche, diagnostiche e perché no anche un ambulatorio infermieristico unico nella nostra città e zone limitrofe.

Tengo a precisare che la mia non è stata un’idea presa singolarmente ma in concerto con l’esperienza di gestione della cooperativa sociale PROGETTO ASSISTENZA nata ormai da 10 anni e che in questo periodo ha maturato l’esperienza nella gestione in global service di strutture socio-sanitarie, di medicherie aziendali, laboratori analisi ecc…senza tralasciare l’attività sociale ovvero mettere a disposizione della cittadinanza servizi e dedicando giornate alla prevenzione.

Facendo una piccola analisi dell’esigenza territoriale e facendo uno screening dei servizi sanitari abbiamo deciso di aprire un poliambulatorio che avesse delle speciali caratteristiche, ovvero che riunisse più servizi evitando di far spostare i cittadini altrove e di ridurre sensibilmente la tempistica dell’effettuazione dei vari esami.

Ad oggi possiamo vantare oltre quaranta medici che collaborano attivamente a questo progetto, infermieri che si dedicano alla telecardiologia, alla prevenzione e cura delle lesioni da decubito e uno stomaterapista, oltre a fisioterapisti, psicologi ed ecografisti.

Quali sono state le difficoltà emerse durante la fase dell’apertura?

Bene bella domanda…posso dire che non sono state poche le difficoltà, difficoltà soprattutto burocratiche. Ma dopo mesi di richiesta, domande fatte qua e là siamo riusciti ad avere le giuste autorizzazioni per l’esercizio.

Quali sono le idee innovative che prendono forma nei servizi offerti dal poliambulatorio?

Bene di idee c’è ne sono tante… quella per cui abbiamo deciso di aprire un poliambulatorio medico-infermieristico…ovvero quella di offrire al cittadino/paziente un ambiente in cui possa trovare le risposte ai suoi bisogni di salute senza spostarsi in città metropolitane e soprattutto con tempi lunghissimi per le lunghe liste d’attesa.

Perchè chi soffre o meglio chi ha dubbi sul proprio stato della sua salute o di un suo parente vicino esige delle risposte il più veloce possibile, e noi, che offriamo servizi sanitari dobbiamo saper offrire.

E poi un centro polifunzionale dove vi è sempre la presenza di un infermiere capace di poter erogare prestazioni urgenti e/o terapeutiche, dalle medicazioni semplici a quelle complesse, dall’esecuzione di un elettrocardiogramma ad una vaccinazione e che promuova campagne di sensibilizzazione a favore della cittadinanza attraverso l’educazione sanitaria.

Dopo lo start up iniziale, quali sfide future?

Dopo lo start up iniziale ci stiamo focalizzando sulla fase dell’accoglimento del cittadino nella nostra struttura, cercando di strutturare i servizi sanitari su quelle che sono le loro esigenze particolari, modellando la nostra offerta attraverso questionari di gradimento e facendo autocritica sul servizio offerto, questo per garantire una qualità migliore percepita dall’utente stesso.

Qual’è il consiglio che si sente di trasmettere ai tanti colleghi infermieri che oggi non riescono ad affermarsi attraverso un’occupazione stabile?

Il consiglio che mi sento di dare è quello di non fermarsi ad aspettare che arrivi un pubblico impiego, il posto di lavoro cosidetto FISSO, ma di intraprendere una strada autonoma, offrire la propria professionalità al servizio degli altri evidenziare la propria attitudine professionale maturata.

Purtroppo la situazione economica generale del paese non è delle migliori, e la nostra comunità professionale come le altre famiglie professionali ha scoperto la piaga della disoccupazione, nonostante la carenza di personale nelle strutture sanitarie pubbliche – private a livello nazionale, con gravi ripercussioni su tutta l’assistenza territoriale, sia medico che infermieristica, troppo spesso decantata ma mai affrontata nei giusti termini e con le giuste risorse da parte della nostra classe dirigente politica.

Redazione Nurse Times

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