Un cuore per Martina, la bimba più forte del cancro

Ha sconfitto un brutto cancro al cervello, ma il lungo ciclo di chemio ha danneggiato il suo cuoricino. Ora la piccola attende una donazione d’organo per il trapianto.

Si chiama Martina, ha soli 3 anni, vive a Pomigliano d’Arco (Napoli) ed è una bimba forte. Così forte che, alla sua tenerissima età, ha sconfitto un cancro al cervello.

Il suo calvario è iniziato a 16 mesi, quando mamma Francesca e papà Pasquale si accorsero che qualcosa proprio non andava e la portarono così all’ospedale Santobono di Napoli. Dopo una TAC e diversi altri esami, arrivò l’agghiacciante diagnosi: tumore al cervello.

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Ricoverata d’urgenza, fu operata per l’asportazione della massa e, dopo 30 giorni, venne trasferita all’ospedale Pausilipon per la chemioterapia. 7 lunghi mesi di chemio, che sancirono sì la vittoria della piccola contro quel terribile male, ma che causarono danni irreparabili al suo cuoricino.

E così, dopo la battaglia epica vinta contro il cancro cerebrale, la vita di Martina è da un anno strettamente legata a ‘Berlin Heart’, un dispositivo di assistenza ventricolare

che ha il compito di aiutare la pompa cardiaca della bimba; fino al trapianto di cuore. Trapianto che purtroppo tarda ad arrivare, in quanto le liste d’attesa sono a dir poco infinite. La piccola aspetta l’operazione da più di 12 mesi, ormai; e solo una donazione d’organo può salvarla.

Queste le parole di mamma Francesca, che parla a nome di tutte le famiglie che sono nella stessa situazione della sua; e che lancia un vero e proprio appello alla solidarietà: “Ci troviamo ad attendere qualcosa di assolutamente imprevedibile, ogni giorno costruiamo ponti di serenità, indispensabili per poter tenere lontani timori, interrogativi, pensieri che sono come muri, a volte invalicabili. La speranza del ‘dono’ salverà la vita di Martina. Anzi, salverà la nostra famiglia”.

E la piccola e forte Martina è lì che lo attende, il suo nuovo cuoricino. Battagliera, sorridente e speranzosa. In un lettino dell’ospedale Monaldi di Napoli.

Alessio Biondino

Ottopagine.it, Direttanews

Immagine: Pixabay

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