Umbria, “Spezzare il vincolo di esclusività degli infermieri pubblici”

Per Nicola Volpi, presidente di Opi Perugia, è necessario garantire la possibilità di impiego anche nel privato, oltre il proprio orario lavorativo e le proprie mansioni.

Interpretare la funzione infermieristica in chiave moderna, con un ruolo più dinamico e versatile, libero da irrigidimenti che negano la possibilità di maggiore efficienza del Sistema sanitario. E’ quanto chiedono gli infermieri umbri, riuniti in assemblea.

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«Occorre una poderosa accelerazione – sostiene Nicola Volpi, presidente di Opi Perugia. Le istituzioni devono rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono la progressione e tutti i vincoli anacronistici che ci immobilizzano, così da mettersi al passo coi tempi e con le esigenze attuali».

Fondamentale, in tal senso, il tema delle assunzioni : «Assumere personale con contratti appetibili e rimuovere il vincolo di esclusività degli infermieri dipendenti pubblici dovranno rappresentare le armi imprescindibili con cui affrontare il drammatico presente, ma anche le basi future su cui costruire una sanità regionale che punti all’eccellenza e alla massima tutela per i cittadini».

Stop al vincolo dell’esclusività, dunque. Volpi batte su questo tasto: «Vincere questa battaglia professionale offre la possibilità di reclutare per un tempo determinato infermieri dipendenti del Sistema sanitario regionale, in deroga al vincolo di esclusività che lega e rende impotenti i professionisti, permettendo, tra gli altri vantaggi, anche di accelerare i
tempi per l’erogazione dei vaccini, ottimizzare gli screening territoriali nonché la continuità nelle cure. E’ oggi più che mai necessario spezzare il vincolo di esclusività degli infermieri pubblici»

.

Insomma, per Volpi è necessario garantire agli infermieri pubblici la possibilità di impiego oltre il proprio orario lavorativo e le proprie mansioni: «Data l’emergenza, si consenta ai dipendenti disponibili di poter contribuire, prestando attività professionale extra-lavorativa a favore delle strutture sociosanitarie in difficoltà, nelle scuole, nelle farmacie, nelle Rsa e nelle strutture residenziali e riabilitative».

Per quanto riguarda i fondi, gli infermieri umbri fanno riferimento ai 110 milioni stanziati nella Legge di Bilancio 2021. «Questo è il momento di dare una svolta epocale alla nostra professione – conclude Volpi –. Occorre ridisegnare un servizio sanitario, sia pubblico che privato, più efficiente e preparato di quanto non lo sia stato il nostro fino a questo momento. Stiamo offrendo alle istituzioni le soluzioni, ma occorre che vengano realmente prese in considerazione, poiché in questa emergenza la professionalità e la duttilità degli infermieri hanno davvero fatto la differenza. Il concretizzarsi di queste istanze, sarà la nostra “medaglia”».

Redazione Nurse Times

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