E’ di queste ore la notizia che la Regione intende difendere i medici puniti dall’Ordine e blinda, con una legge ad hoc, l’organizzazione del 118 di Bologna (e non solo), che prevede l’impiego di infermieri a bordo delle ambulanze anche senza la presenza di un camice bianco.
Giancarlo Pizza, presidente dell’Ordine dei medici di Bologna, ovvero l’uomo che ha ispirato questa battaglia contro gli infermieri da soli in ambulanza, “non conferma e non smentisce” l’indiscrezione che vede nel mirino anche il numero due dell’Ausl, Angelo Fioritti, il punto più alto della catena di comando dal punto di vista dell’organizzazione medica. Mentre a metà aprile altri due camici bianchi saranno giudicati dalla commissione disciplinare, ed è facile intuire che pioveranno altri provvedimenti disciplinari.
Dalla regione intanto rassicurano sull’arrivo di una delibera che metterà fine alla querelle.
I dirigenti assicurano che dopo Pasqua la giunta approverà una delibera che di fatto “battezza” l’organizzazione del 118 bolognese ed estende, a tutte le Ausl da Piacenza a Rimini, lo stesso protocollo. In ogni provincia, quando i cittadini chiameranno un’ambulanza, potranno arrivare dei mezzi con a bordo dei medici o degli infermieri, in base alla gravità della situazione. Ecco che Bologna diventa l’esempio da seguire.
Svariati gli interventi, persone diverse, ma con un unico pensiero:
Inoltre…
Sulla base di un esposto presentato dal sindacato Snami negli scorsi mesi, la procura ha inoltre aperto un’inchiesta, senza indagati né titoli di reato, sui protocolli e le istruzioni operative che regolano l’intervento di infermieri sulle ambulanze: “Stiamo seguendo la vicenda dai giornali” si è limitato a dire ieri il procuratore aggiunto Valter Giovannini, coordinatore del pool “Salute pubblica”. Alla domanda se si acquisiranno nel fascicolo i provvedimenti disciplinari, il pm aggiunge: “Un servizio sanitario efficiente o carente interessa, e parecchio, a tutti noi, come dimostra il recente riconoscimento all’ospedale Sant’Orsola, che è un bel segnale per tutta la comunità cittadina e non solo”.
Non ci resta che attendere e vedere come la situazione evolverà.
Una cosa è certa, siamo tutti uniti in un solo pensiero.
Gaia Pomar
Giuseppe Papagni
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