ROVIGO – «È positivo che l’Ulss 5 abbia aggiunto due ambulanze al servizio delle emergenze, ma questo non basta». Riccardo Mantovan, segretario della Funzione pubblica (Fp) della Cgil, commenta così la nuova organizzazione del 118. «L’Ulss 5 – spiega – deve rispettare le nuove schede ospedaliere, che prevedono la presenza dell’infermiere sulle ambulanze e non solo sulle automediche. È chiaro che, secondo le indicazioni della Regione, nessuna ambulanza potrebbe partire senza infermiere e con a bordo solo due autisti soccorritori. Anche un caso non considerato grave, infatti, può diventarlo e la preparazione di una figura professionale diventa indispensabile e, in alcuni casi, anche salvavita».
Aggiunge Mantovan: «Le due ambulanze in più potrebbero viaggiare solo con i due autisti soccorritori nei casi di interventi secondari, come il trasporto da una struttura
ospedaliera all’altra. Non certo nel caso di chiamate al 118, dove l’operatore telefonico ha pochi minuti per valutare la gravita o meno del caso. Non dovrebbe essere messa in discussione dall’Ulss 5 la presenza di un infermiere a bordo di ciascuna ambulanza, anche nei casi valutati meno gravi. La differenza di qualificazione professionale è importante e sostanziale. Un autista soccorritore ha senz’altro una formazione ottimale per coadiuvare l’infermiere nelle manovre di assistenza sanitaria, anche in situazioni di emergenza, ma non ha l’abilitazione per eseguire manovre tipo la somministrazione di farmaci».Redazione Nurse Times
Fonte: il Resto del Carlino
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