Treviso, Ulss2 sconsiglia cena di Natale in famiglia al personale sanitario: “Occasione di contagio”. Interviene l’Aadi: “Non siete protetti?”

La disposizione dell’Azienda sanitaria non piace all’Associazione avvocatura degli infermieri, che la considera “fuori luogo”.

“Con l’approssimarsi delle festività natalizie è consuetudine organizzare momenti di convivialità intra ed extra-lavorativi. Questi sono sicuramente graditi a tutto il personale e contribuiscono a creare un clima di serena collaborazione, ma in questo particolare momento costituiscono una pericolosa occasione di contagio. Per tale motivo si ritiene opportuno vietare ogni iniziativa intra-lavorativa, quali, ad esempio, le cene di Natale”. Così si legge in una disposizione inviata dalla direzione sanitaria dell’Ulss2 Regione Veneto alla dirigenza dell’ospedale di Treviso.

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Su tale risoluzione ha ritenuto opportuno intervenire l’Associazione avvocatura degli infermieri (Aadi), che in una lettera indirizzata all’Azienda sanitaria ha scritto: “Sono pervenute a questa O.S. diverse lamentele a seguito della disposizione prot. n. 218707 del 2 dicembre u.s., a firma del direttore sanitario, dott. Stefano Formentini, con la quale si sconsiglia a tutto il personale sanitario di consumare la cena di Natale in seno alla propria famiglia, in quanto costituisce una pericolosa occasione di contagio”.

E ancora: “Sarebbe stato meglio emanare la disposizione a Carnevale, anziché a Natale. Comunque, si segnalano diversi abusi provenienti, in maniera trasversale, da ogni ente pubblico e privato sulla gestione dello stato di emergenza da pandemia squisitamente italiana da Covid-19, perlopiù sostenuti dall’onda governativa di agire come meglio si crede e con estrema libertà, spesso arbitraria e abusiva, scevra da ogni regola giuridica e dei valori costituzionali oramai del tutto ignorati”.

Conclude l’Aadi: “Impartire regole aziendali su come trascorrere la cena di Natale appare leggermente fuori luogo, ma è certamente sintomatico dell’estrema confusione che regna nel nostro Ssn. Pertanto la disposizione in parola deve essere considerata tamquam non esset. Per ultimo, considerato che i destinatari della disposizione sono tutti ultravaccinati, per quale motivo ci si allarma per una semplice cena? Non siete tutti protetti? Si auspica un rapido riscontro alle domande sopra formulate”.

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