Da quando Farmindustria ha recepito nel proprio codice deontologico il codice Efpia (European Federation of Pharmaceutical Industries and Association) le aziende farmaceutiche associate, entro il 30 giugno, pubblicano i trasferimenti di valore effettuati nell’anno precedente. In particolare, tramite un modulo standardizzato, vengono rendicontati gli importi trasferiti a operatori e organizzazioni sanitarie relativi a erogazioni liberali e donazioni, eventi formativi, servizi e consulenze, oltre a quelli destinati alla ricerca e sviluppo. Purtroppo, nonostante questa fondamentale azione di trasparenza nelle relazioni tra industria del farmaco e professionisti sanitari, l’assenza di un report annuale e di un database unico ha generato solo “estrazioni selettive” dei dati, volte ad alimentare ipotesi complottiste.
Dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe: «Al fine di aumentare la consapevolezza pubblica sui trasferimenti di valore e favorire la collaborazione tra industria, professionisti sanitari, organizzazioni sanitarie e pazienti, l’Osservatorio Gimbe ha realizzato un report indipendente per fornire un quadro oggettivo dei dati resi disponibili e identificare le aree per migliorare la trasparenza. Volutamente esclusa l’elaborazione di classifiche sulle somme percepite da singoli operatori o organizzazioni sanitarie, per evitare strumentalizzazioni e alimentare la “cultura del sospetto” che danneggia le relazioni di fiducia tra i protagonisti del sistema salute».
Le analisi sono state effettuate sui trasferimenti di valore di 14 aziende farmaceutiche, che insieme rappresentano il 51,5% del fatturato totale di settore nel 2017 (10.997/21.337 milioni di euro). Sui siti web delle aziende sono stati innanzitutto identificati i file relativi ai trasferimenti di valore, quindi i dati sono stati inseriti in un database unico tramite importazione o input manuale. Successivamente sono stati effettuati gli allineamenti necessari per garantire la comparabilità dei dati provenienti dalle differenti fonti e sono state uniformate le denominazioni delle organizzazioni sanitarie, poi classificate in categorie omogenee. Si seguito i risultati principali.
Il report Gimbe ha rilevato alcuni “problemi strutturali” che condizionano negativamente il livello di trasparenza dei dati pubblicati dalle singole aziende: inadeguatezza dei formati dei file per l’importazione e l’analisi, frequente mancanza di dati facoltativi, impossibilità di identificare i trasferimenti indiretti in favore degli operatori sanitari. Inoltre le aziende non sempre interpretano in maniera univoca alcuni punti del codice deontologico di Farmindustria, influenzando l’uniformità nel reporting dei dati.
«Nel ringraziare pubblicamente Farmindustria per aver adottato l’Efpia disclosure code, e tutte le aziende associate per aver reso pubblici i trasferimenti di valore – conclude Cartabellotta –, la Fondazione Gimbe invita a esaminare dati e criticità emerse dal report e a prendere in considerazione le proposte formulate per migliorare la trasparenza, a esclusivo beneficio del rapporto di fiducia che dall’industria, attraverso professionisti e organizzazioni sanitarie, arriva direttamente ai pazienti».
Il report “Trasferimenti di valore 2017 dell’industria farmaceutica a operatori e organizzazioni sanitarie” è disponibile sul sito www.gimbe.org/trasferimenti-valore-2017.
Redazione Nurse Times
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