Trapianti, la fotografia del Cnt: più di 8mila iscritti nelle liste d’attesa

I numeri diffusi in occasione 24esima Giornata nazionale della donazione e del trapianto di organi e tessuti, celebrata ieri.

Il più giovane ha solo sette mesi di vita e aspetta un cuore nuovo. In generale gli uomini sono il doppio delle donne, due terzi hanno meno di 60 anni. In media per loro passano da cinque mesi per ricevere un fegato a oltre due anni per un rene. E’ la situazione dei pazienti in lista d’attesa per i trapianti in Italia. A fotografare la situazione è il Centro nazionale trapianti (Cnt), che parla di 8.291 iscritti nelle liste d’attesa del Sistema informativo trapianti. Lo ha fatto in occasione della 24esima Giornata nazionale della donazione e del trapianto di organi e tessuti, celebrata ieri (11 aprile).

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 “Donare è una scelta naturale” è il claim della nuova campagna di comunicazione su donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule promossa dal ministero della Salute e dal Cnt in collaborazione con le associazioni di settore. Una campagna sostenuta anche quest’anno da Rai Responsabilità sociale e presentata proprio ieri.

“I pazienti in lista d’attesa sono ancora troppi – spiega il direttore del Centro nazionale trapianti, Massimo Cardillo, e l’unico modo per dare il prima possibile una speranza di guarigione a queste persone è incrementare il numero delle donazioni di organi. Purtroppo la percentuale di chi si oppone al prelievo supera ancora il 30%, e diventa sempre più urgente diffondere una corretta informazione per superare le paure e le false credenze ancora presenti nell’opinione pubblica. È proprio questo l’obiettivo della nuova campagna ‘Donare è una scelta naturale’, lanciata da ministero della Salute e Cnt”.

I dati – Il 72,5% (6.132) aspetta un rene, il 12,7% (1.076) un fegato, il 7,9% (670) un nuovo cuore. Inferiori i numeri di chi ha bisogno di un trapianto di polmone (3,8%, 320 pazienti) e pancreas (3%, 252 pazienti), mentre sono in cinque ad aspettare un intestino. Ci sono poi 164 pazienti che aspettano un trapianto multiorgano e sono contemporaneamente iscritti in più liste. Il 15,5% dei pazienti in attesa (1.287 persone) ha già ricevuto in passato un organo ed è in attesa di un ri-trapianto: nella quasi totalità dei casi (97,5%) si tratta di rene, ma ci sono anche cinque pazienti che hanno bisogno di un secondo trapianto di cuore e 13 di un altro fegato.

Gli uomini in attesa di un organo sono il 64% e il 36% donne, una prevalenza che diventa più marcata nel caso della lista del cuore, nella quale i maschi sono l’80%. L’unico organo per il quale la lista d’attesa vede una lievissima maggioranza femminile (52%) è il polmone. Oltre la metà dei pazienti (52%) ha un’età compresa fra i 40 e i 60 anni, un terzo (33%) ha più di 60 anni, il 15% ha meno di 40 anni. I pazienti pediatrici sono 202. Ma il trapianto è un’opportunità anche per tanti anziani: l’anno scorso a Milano un 81enne ha potuto ricevere un rene nuovo.

I pazienti che hanno ricevuto un trapianto nel 2020 hanno atteso in media meno di cinque mesi per un fegato, 11 mesi per il pancreas, un anno e un mese per cuore e polmoni, due anni e un mese per un rene. Ma i tempi medi di permanenza in lista di chi sta ancora aspettando sono più lunghi (tre anni e quattro mesi per il rene), perché ci sono molti pazienti di difficile trapiantabilità.

Guardando la provenienza geografica dei pazienti in attesa, in termini assoluti è la Lombardia la regione con più residenti iscritti in lista (1.272), ma in realtà è il Molise la regione con la più alta incidenza di persone in attesa di trapianto in rapporto al numero dei residenti, con un indice di 23,6 pazienti ogni 100mila abitanti, quasi il doppio della media nazionale che vede 13,7 pazienti in lista ogni 100mila abitanti. Seguono la Puglia (17,8/100mila), la Liguria (17,2), il Lazio (15,8) e la Sicilia (15,7). Le regioni con una minore prevalenza di pazienti in lista sono il Trentino Alto Adige (6,8 persone in lista ogni 100mila abitanti), la Sardegna (9,8), il Veneto e il Friuli Venezia Giulia (11,3).

Nelle liste d’attesa italiane sono inclusi anche 38 pazienti residenti all’estero, provenienti da Paesi dell’Ue con i quali l’Italia ha accordi bilaterali che includono lo scambio di organi. La maggioranza arriva dalla penisola balcanica: dieci sono cittadini serbi, sette bosniaci e sei croati.

Sono la policistosi renale e la glomerulonefrite cronica le patologie che conducono più frequentemente al trapianto: insieme costituiscono la diagnosi di quasi un terzo delle persone che hanno bisogno di un rene. Per quanto riguarda il fegato, invece, l’indicazione al trapianto arriva in maggioranza per l’epatocarcinoma associato a cirrosi, mentre tra chi aspetta un cuore prevalgono le cardiomiopatie dilatative su base ischemica o idiopatica. Infine, la fibrosi cistica e la fibrosi polmonare idiopatica sono le due patologie più diffuse tra i pazienti in lista per un polmone mentre circa la metà di chi attende un pancreas è affetto da diabete mellito di tipo 1.

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