Trapianti, i dati del CNT relativi al 2019.

Aumentano le donazioni e gli interventi, ma anche le oppiosizioni al prelievo. Salvate quasi 4mila vite.

Presentato oggi, 4 marzo, presso il ministero della Salute, il report annuale del CNT – Centro nazionale trapianti, alla presenza del direttore del CNT, Massimo Cardillo, e del viceministro Pierpaolo Sileri. I dati evidenziano un aumento dei numeri delle donazioni e dei trapianti di organi in Italia nel 2019, ma anche delle opposizioni al prelievo. Il dato più significativo è il discreto aumento dei donatori potenziali, ovvero quelli segnalati nelle rianimazioni come possibili candidati al prelievo degli organi. L’aumento delle segnalazioni ha permesso di assorbire il contraccolpo negativo del tasso di opposizione al prelievo, passato dal 29,8% dell’anno scorso al 31,2%. Come già registrato in passato, il dato delle donazioni, conferma forti scostamenti dal Nord al Sud del Paese: a fronte di una media nazionale di 22,8 donatori per milione di popolazione, si va dai 49,5 donatori della Toscana agli 8 della Sicilia. I trapianti in cifre: Nel 2019 i trapianti sono comunque aumentati: ne sono stati effettuati 3.813 (+2,4% rispetto al 2018). Il maggiore numero di trapianti complessivi ha riguardato:
  • rene (2.137, +0,6%)
  • fegato (1.302, +4,5%)
  • polmone (153, +6,3%,  trapianti in totale)
  • cuore (245 +5,2%).
Stabili i trapianti di pancreas (42 contro i 41 dell’anno scorso), mentre a tre anni di distanza dall’ultimo è stato effettuato un nuovo trapianto di intestino. In forte crescita l’attività di donazione e trapianto anche nel campo dei tessuti e delle cellule staminali emopoietiche. Le donazioni di tessuto registrate nel 2019 sono state 13.854 (+2,3%), con un aumento ancora più marcato per le cornee (+4,1%). In aumento anche le cellule staminali emopoietiche: crescono sia le donazioni (+23,5%) che i trapianti da donatore non consanguineo (+1,3%), che sono stati 859, il numero più alto mai realizzato in Italia. L’attività dei centri: Torino al 1° posto, seguono Padova e Bologna
Torino si conferma in testa alla classifica nazionale con 360 trapianti; seguono: Padova (335) e Bologna (256). In totale sono stati 42 gli ospedali italiani che hanno effettuato trapianti nel 2019. Per le singole specialità, Padova è leader nel trapianto di rene (174 interventi di cui ben 55 da donatore vivente), Pisa per il fegato (161), Palermo Ismett per il fegato da vivente (14), Milano Niguarda per il cuore (34), Milano Policlinico per il polmone (34) e Milano San Raffaele per il pancreas (9). Liste di attesa in calo La crescita dell’attività di trapianto ha un impatto positivo sulle liste d’attesa, che calano anche quest’anno. I pazienti che attendono un trapianto (dati al 31 dicembre 2019) sono 8.615, dei quali la gran parte aspetta un rene (6.460, -4,1% rispetto al 31 dicembre 2018). La diminuzione più significativa riguarda la lista del cuore (670 pazienti, -5,8%), mentre si registra un aumento marcato nella lista del fegato (1.031 pazienti, +6,7%). Dichiarazioni di volontà: in crescita le persone favorevoli In ogni caso, grazie al sistema di registrazione collegato alla carta d’identità elettronica, crescono ancora le dichiarazioni di volontà alla donazione espresse in vita dai cittadini. Il 31 dicembre 2019 erano 6.936.583 le dichiarazioni custodite nel Sistema informativo trapianti, ma a fine febbraio 2020 è stata superata quota 7 milioni e 300mila: complessivamente quasi 5 milioni 600mila favorevoli e poco più di 1 milione contrari. Consulta: Comunicato CNT sui dati 2019 Repor del CNT 2019 Redazione Nurse Times  
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