Il test di gravidanza è uno strumento in grado di accertare l’avvenuto concepimento in caso di un ritardo nella comparsa delle mestruazioni.
Si basa sull’individuazione della frazione beta di un ormone, la gonadotropina corionica umana, (βhCG) nelle urine o nel sangue.
Considerato che la cellula uovo femminile, dopo essere stata fecondata da uno spermatozoo, impiega circa 2 settimane per raggiungere l’utero e impiantarsi al suo interno, la βhCG può essere ricercata molto precocemente attraverso il test di gravidanza.
L’ormone, infatti, ha la funzione di provvedere al mantenimento della gravidanza iniziale, favorendo un ambiente adeguato allo sviluppo dell’embrione.
La quantità di βhCG in gravidanza raddoppia ogni due, tre giorni e si stabilizza durante il secondo, terzo mese.
Per accertare la gravidanza, i valori di βhCG possono essere rilevati dopo circa 10 o 14 giorni dal concepimento, rispettivamente nel sangue e nell’urina.
Il test di gravidanza può essere eseguito tramite:
In generale, per quantità di βhCG inferiori a 5 milli-Unità Internazionali per millilitro (mUI/ml) il test si considera negativo e si esclude la gravidanza che risulta, invece, certa quando i valori superano i 25mUI/ml.
Tuttavia, poiché i laboratori di analisi possono utilizzare modalità diverse tra loro, è bene controllare i valori di riferimento (range) contenuti nella risposta.
I test sulle urine sono leggermente meno affidabili e, talvolta, possono dare dei risultati cosiddetti falsi negativi (risultati negativi mentre, invece, la gravidanza è in corso) e, seppur molto raramente, falsi positivi (risultati positivi quando, invece, la gravidanza è assente).
I rarissimi casi di falsi positivi del test possono verificarsi a causa di un aborto recente, un’infezione urinaria in corso, per la presenza di cisti ovariche o per l’utilizzo di un test scaduto, non correttamente conservato o pulito con un detergente.
Anche l’assunzione di alcuni farmaci può alterare i risultati del test. La prometazina, prescritta per curare i sintomi degli stati allergici, i medicinali utilizzati per curare la malattia di Parkinson, i sonniferi, i tranquillanti, gli antiepilettici, i diuretici e i farmaci per la cura dell’infertilità, come la gonadotropina corionica umana, possono rendere poco affidabili i risultati. Quindi, se si fa uso di farmaci è opportuno controllare sul foglietto illustrativo se si tratti di molecole che possano interferire sul risultato del test.
Redazione NurseTimes
Fonte
Mayo Clinic. Getting pregnant
Iss
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