“L’infermieristica aerospaziale è poco conosciuta e trattata ma dal mio punto di vista può dare molto alla nostra professione ampliandone i confini, spero di essere riuscito a mettere in luce un argomento interessante che possa attirare l’attenzione dei lettori ed essere un incoraggiamento per chi crede nella professione e nuovi possibili campi applicativi”.
Nei prossimi anni, il numero di missioni spaziali a lungo termine aumenterà in modo significativo. Fornire concetti sicuri per le emergenze, compresa la gestione delle vie aeree, sarà un compito molto impegnativo. Nello spazio, molti fattori ambientali e psicologici possono rendere l’intubazione tracheale più difficile che sulla Terra, dunque, i futuri viaggiatori ed esploratori del cosmo dovranno essere più che preparati ad ogni evento gli si pari davanti, soprattutto episodi che possono nuocere alla salute propria e dei loro compagni di viaggio.
Inoltre, l’addestramento degli astronauti della navetta spaziale della National Aeronautics and Space Administration (NASA) ha rivelato una difficile gestione delle vie aeree; questi dati sono importantissimi per la programmazione, pianificazione e gestione del bilancio di salute delle persone inviate nello Spazio dato che nelle missioni raramente sono presenti professionisti sanitari (si veda ad esempio le ultime missioni spaziali, programma NASA Artemis).
Pertanto, è necessaria per questo specifico ambito una maggiore formazione dei professionisti sanitari, tra cui gli infermieri, i quali, possiedono adeguate competenze per attuare programmi educativi al fine di promuovere una corretta gestione delle criticità in ambito sanitario, a partire dalla salvaguardia delle funzioni essenziali alla vita, come una corretta gestione delle vie aeree.
L’obiettivo di questo studio di revisione di letteratura è quello di individuare quali siano le migliori evidenze scientifiche al momento riguardo la gestione delle vie aeree in presenza di una qualsiasi criticità, nello specifico l’atto dell’intubazione, in microgravità da parte di operatori non sanitari o non esperti e quale siano i migliori dispositivi da utilizzare in termini di tasso di successo e minori complicanze.
Dallo studio di revisione si evince che sono necessari ulteriori studi per studiare il ruolo dei moderni dispositivi di gestione delle vie aeree nello Spazio, idealmente sulla ISS così come è necessario una migliore formazione di tutti coloro che decidono di affrontare un viaggio spaziale o le missioni spaziali a lungo termine, abbandonare l’uso di una tecnica tradizionale per l’intubazione (laringoscopio e tubo endotracheale) a favore di dispositivi sovraglottidi.
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