Dall’elaborato si evince la descrizione puntuale del quadro di salute di riferimento da esaminare per ottimizzare la risposta ai bisogni di salute della Nazione. La riflessione nasce dal fatto che l’assistenza erogata alle persone anziane in Italia risulta essere inferiore rispetto alla media Europea secondo il rapporto OCSE 2016. Di conseguenza il potenziamento dei servizi territoriali e dei servizi che promuovano prevenzione e presa in carico diventano la pietra miliare per un modus vivendi più dignitoso e sostenibile.
Il rapporto CENSIS evidenzia che il 5.5% della popolazione (3.167.000) non sono autosufficienti!
I percorsi di cura, che da anni puntano ad attiva integrazione ospedale/territorio, risultano essere ancora deficitari e passibili alla scure legata ai bisogni di economicità del sistema, a sfavore dei cittadini e della qualità delle prestazioni erogate.
L’impossibilità nella realizzazione del sistema si configurerebbe nella mancata valorizzazione del potenziale della figura infermieristica, a garanzia di un apparato socio-assistenziale-economico efficiente e “fideiussore” di criteri di appropriatezza delle cure.
Affrontare le sfide di diversa complessità assistenziale e dare risposte concrete senza tecnicismi o medicalizzazione del sistema salute sono le risposte validate che offre la cosiddetta “sanità di iniziativa” promossa dalle cure primarie
, con prove d’evidenza e di efficacia che hanno pioniere il CCM (Chronic Care Model): ospedale per acuti e assistenza rivista secondo i criteri di estensione delle prestazioni a livello territoriale.Anche l’approccio olistico offerto dalla “Infermieristica di famiglia e di comunità” struttura un progetto che prevede il coinvolgimento nel piano assistenziale non solo del personale sanitario, ma anche di tutto coloro che gravitano attorno alla persona depositaria delle cure.
Il documento è concluso con la delucidazione sulla centralità attiva ed imprescindibile dell’infermiere in regime di assistenza di Comunità, ovverosia domiciliare, ambulatoriale o negli Ospedali di Comunità.
Un documento partorito in seno al Comitato Centrale Ipasvi, forse sarebbe stato opportuno condividerlo prima con i collegi provinciali, i quali avrebbero potuto contribuire alla sua stesura, semmai arricchirlo, coinvolgendo gli iscrittti?
Purtroppo lo spirito collegiale su processi così importanti è venuto a mancare da parte di un Comitato Centrale che ancora una volta cala dall’alto un documento….aumentando probabilmente le distanze tra centro e periferia?
Sicuramente sarebbe stata gradita una condivisione più ampia…anziché apprendere da altre testate giornalistiche la presentazione di tale documento…
Redazione Nurse Times
Allegato
Documento presentato dalla FNC Ipasvi Competenze infermieristiche
Fonte
www.quotidianosanita.it
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