Studio Nelson conferma: lo screening del cancro al polmone salva la vita.

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a cura di ALCASE Italia.

È passato più di un anno dalla prima presentazione dei risultati dello studio Nelson, avvenuta in occasione della 18esima Conferenza mondiale sul cancro del polmone di Toronto (WCLC- 2018). E finalmente, lo scorso 29 gennaio, lo studio è stato pubblicato, in esteso, sul New England Journal of Medicine, la più autorevole fra le riviste di medicina (qui il link alla pubblicazione).Inutile dire che c’era molta ansia per l’uscita del lavoro definitivo, nella comunità scientifica e non solo. Noi di ALCASE Italia, ad esempio, aspettavamo di conoscere l’esatta metodologia di studio, per proporla, come possibile alternativa ai metodi utilizzati in precedenza dal più grande, ma un po’ datato, studio americano NLST. Lo studio Nelson ricalca, ma non troppo, il vecchio NLST, e giunge a conclusioni simili o persino più stringenti: la riduzione della mortalità per cancro del polmone, stimata intorno 20% nel NLST, qui diventa 24% nel gruppo principale di studio (gli uomini) e, addirittura, del 33% fra le donne.I ricercatori olandesi del Nelson hanno studiato un totale di 13.195 uomini (analisi primaria) e di 2.594 donne (analisi dei sottogruppi), tra 50 e 74 anni, assegnati in modo casuale allo screening con una TAC volumetrica a bassa dose di radiazioni oppure al gruppo di controllo senza screening. Fra gli uomini l’adesione media allo screening è stata del 90,0%. Nel 9,2% dei casi la TAC è stata ripetuta perché la prima non era risultata sufficientemente chiara. Nel 2,1% dei casi è stato necessario ricorrere a ulteriori accertamenti diagnostici, a causa di noduli polmonari indeterminati. In un arco di osservazione di oltre dieci anni i ricercatori hanno osservato un’incidenza di cancro del polmone di 5,58 casi per 1.000 persone/anno nel gruppo di screening, e di 4,91 casi per 1.000 persone/anno nel gruppo di controllo, con una mortalità rispettivamente di 2,50 decessi per 1.000 persone/anno e di 3,30.In conclusione, una nuova, definitiva prova si aggiunge all’evidenza già acquisita, secondo la quale lo screening del cancro al polmone mediante TAC del torace è in grado di salvare innumerevoli vite umane. Come dice la professoressa Giulia Veronesi
, chirurgo toracico presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, “ora non ci sono più scuse per non agire e implementare lo screening con Tc a bassa dose del tumore polmonare nei fumatori o ex fumatori”. ALCASE Italia, che da anni si batte per l’implementazione di un programma di Screening Nazionale del Cancro del Polmone mediante TAC a basso dosaggio… non può che applaudire a questa presa di posizione!ALCASE Italia è un acronimo inglese che sta per “Alleanza (Alliance) per la lotta al cancro del polmone (Lung Cancer), attraverso la difesa dei diritti delle persone ammalate (Advocacy), il loro supporto materiale e morale (Support), e l’informazione a 360° sulla malattia (Education)”. ALCASE Italia è la prima associazione in Italia esclusivamente dedicata a combattere la più diffusa e mortale delle neoplasie: il cancro al polmone. L’organizzazione porta avanti la sua missione mediante progetti di prevenzione, supporto e informazione ai malati, oltre a organizzare periodicamente eventi aperti al pubblico, con lo scopo di sensibilizzare e raccogliere fondi. ALCASE opera da oltre vent’anni su tutto il territorio nazionale.Redazione Nurse Times  
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